LADISPOLI - Scoprire Torre Flavia, le sue peculiarità e soprattutto il valore, dal punto di vista naturalistico, che ha per il territorio e per le due comunità che la ospitano: da un lato Ladispoli e dall’altra Cerveteri. Una storia, quella della Palude che parte da molto lontano, quando i suoi confini non erano ancora delineati. Un periodo di abusi, di deturpamento, di incuria che avrebbero potuto causarne la morte, ma che poi, grazie all’instancabile lavoro degli Enti preposti e dei tantissimi volontari, a cominciare da semplici cittadini, ha visto la sua rinascita diventando oggi un vero e proprio Monumento Naturale che ospita, al suo interno, centinaia di specie animali, alcune delle quali, protette perché in via di estinzione (basta citare il fratino e il corriere piccolo). Ed è stato proprio questo uno degli obiettivi dell’incontro promosso ieri mattina dal consigliere metropolitano Federico Ascani, dove sono stati illustrati anche gli ultimi interventi di manutenzione realizzati grazie al contributo di oltre 300mila euro messi da Città Metropolitana (ente gestore della Palude). «Il Monumento naturale di Torre Flavia - ha detto Ascani - è un gioiello ed è giusto che si faccia rete. Abbiamo messo in campo numerose iniziative per dare lustro a questo gioiello». E ora si punta al suo riconoscerle «l’etichetta di turismo sostenibile». Un grande lavoro, dietro ai risultati di oggi, merito in principal modo, dei volontari che quotidianamente si sono rimboccati le maniche. «Proteggerla e farla vivere in modo corretto, in modo sostenibile, è dovere di tutti noi», ha aggiunto il presidente di Marevivo, Rita Paone. «Negli ultimi anni Città Metropolitana si è data molto da fare, ha visto l’importanza della palude, grazie al avolo delle associazioni che se ne prendevano cura e del consigliere metropolitano Ascani. Abbiamo stimolato le istituzioni - ha proseguito Paone - a prendersene cura, insieme a noi».

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