LADISPOLI - «Un uomo non cerca di suicidarsi autoaccoltellandosi. Questa almeno è la mia opinione». L’avvocato Serena Gasperini, difensore di Fabrizio Angeloni, il 49enne ladispolano accusato di tentato duplice omicidio aggravato (e poi anche arrestato dai carabinieri e ora piantonato in ospedale) per aver accoltellato la moglie, Silvia e la figlia 16enne, non ha avuto ancora modo di parlare con il suo assistito in ospedale, ritiene però che la dinamica dei fatti non sia stata ancora accertata. Secondo il legale appunto, il suo assistito non avrebbe tentato di togliersi la vita dopo il doppio ferimento nell’appartamento al secondo piano di via Milano, a Ladispoli. «Nutro qualche dubbio – aggiunge Gasperini – e ad oggi la dinamica è poco chiara dal punto di vista investigativo. Nel senso, chi vuole avere una condotta autolesionista, in genere, adotta altri metodi. Può prendere una pistola o decidere di farla finita impiccandosi, non prendendo la lama per cercare il gesto estremo. Vedremo comunque». L’avvocato non ha parlato ancora con Fabrizio Angeloni. «Si trova nella terapia intensiva del Policlinico Gemelli – continua – ed è stato sottoposto ad un’operazione. Al momento, andrei cauta con le sentenze senza prima sapere cosa realmente è accaduto. Tuttavia quello che posso dire è che cercherò di poter accedere nell’appartamento di Ladispoli per valutare meglio la situazione, anche con le ferite sui vari corpi».