S. MARINELLA – È stato conferito ieri l’incarico al perito tecnico Andrea Mandarino chiamato a ricostruire tutte le informazioni contenute negli hard disk dei telefonini che sono stati sequestrati lunedì mattina dai Carabinieri su mandato della Procura di Civitavecchia nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che coinvolge il Comune di Santa Marinella.

Cinque gli indagati: il vicesindaco Andrea Bianchi, i consiglieri di maggioranza Roberto Angeletti e Fabrizio Fronti, il dipendente della Multiservizi Giuseppe Salomone e l’imprenditore turistico di Santa Severa Fabio Quartieri.

Lunedì i cinque indagati coinvolti nelle accuse formulate nel decreto firmato dal sostituto procuratore di Civitavecchia Roberto Savelli, sono stati oggetto di perquisizioni domiciliari.

Al setaccio anche le auto e i computer portatili. Per quel che riguarda i tre amministratori e il dipendente della Santa Marinella Servizi, i carabinieri hanno perquisito anche gli uffici situati nella sede comunale di via Cicerone e di lungomare Marconi.

“Per quel che ho visto – dice l’avvocato Lorenzo Mereu, legale difensore del consigliere Roberto Angeletti - il decreto che ha emesso la Procura nei confronti del mio assistito è molto generico. Ovviamente cercheremo di dimostrare la sua estraneità alle accuse che, comunque, non sono ancora chiare, sono molto generiche. Chiaro che per ottenere il provvedimento di perquisizione sono state formulate accuse generiche, ne sapremo di più dopo la chiusura delle indagini preliminari. Secondo quanto si legge sul provvedimento, non mi sembra che siano riportate citazioni in merito a intercettazioni ambientali, ma qualora richiedessimo il riesame dell’atto di perquisizione, probabilmente ne sapremo di più”.

“Sinceramente non capisco perché sia stato accusato di questo reato – aggiunge il diretto interessato Roberto Angeletti – quello che posso dire è che non ci sono stati riscontri nelle perquisizioni che mi sono state fatte sia in casa, che al laboratorio che nell’ufficio al Comune. Sono completamente estraneo ai fatti, non ho preso i soldi da nessuno, tantomeno da Fabio Quartieri che è un mio amico, ma tale è sempre stato negli anni e non l’ho mai favorito approvando delibere a suo favore, anche perché, chi conosce il regolamento degli enti pubblici sa che ci sono due tipi di delibere. Quelle di giunta, che vengono approvate dai cinque assessori e dal sindaco, di cui io non faccio parte, e quelle di consiglio comunale. In quelle di consiglio, le delibere che vengono votate spesso passano attraverso una riunione di maggioranza che decide se portarle o meno nell’assise pubblica. Una volta arrivate la, vengono votate dall’intera maggioranza. Impossibile quindi che io possa aver favorito attraverso una delibera le attività di Quartieri, allora tutti coloro che hanno votato la delibera dovrebbero essere inquisiti”.

Il terremoto al Comune di Santa Marinella intanto ha prodotto le prime conseguenze con la decisione di Andrea Bianchi di autosospendersi dal suo incarico di vicesindaco. “Per coerenza politica e personale – si legge nella lettera in viata dal vicesindaco al primo cittadino Pietro Tidei - e per meglio consentire l'esercizio dell'attività amministrativa della giunta del Comune dove vivo, nella certezza che presto sarà chiarita questa vicenda che mi vede, oltretutto, totalmente estraneo, ancor prima di qualsiasi decisione in merito, mi sospendo da ogni carica. Continuerò la mia attività lavorativa, non sottraendomi certo all'abbraccio dei miei concittadini e concentrandomi sulla mia migliore e doverosa difesa”.

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, in base al quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".

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