CERVETERI - Grazie ad una raccolta fondi in nome di Marco Vannini un defibrillatore è stato donato ad una chiesa di Cerenova. Era stato organizzato nello scorso giugno un torneo sportivo di padel in onore del ragazzo cerveterano ucciso da un colpo di pistola la notte del 17 maggio 2015 nella casa dei genitori della fidanzata, Martina Ciontoli a Ladispoli. E grazie a questo evento, che si è tenuto nel centro sportivo “Morazzoli” sulla statale Aurelia, l’intero incasso dei partecipanti era stato devoluto in beneficenza. Soldi raccolti che alla fine sono serviti per acquistare un defibrillatore. Inizialmente la famiglia di Marco aveva deciso di donarlo alla Protezione civile comunale di Cerveteri, che a sua volta però l’ha concesso alla parrocchia di via Marini a Cerenova guidata dal sacerdote don Domenica Gian Andrea, per tutti don Mimmo. È lo stesso padre della vittima a raccontarlo. «Siamo contenti – commenta Valerio Vannini – che grazie ad un’iniziativa che ha coinvolto tanti ragazzi si è potuto raccogliere dei fondi utili alla causa. Il defibrillatore potrà salvare vite umane, e farlo nel nome di nostro figlio ci gratifica enormemente». Marco è ancora nel cuore di tutti i cerveterani e di tutti gli italiani. Una storia entrata di diritto nella giurisprudenza dopo la condanna esemplare dell’intera famiglia Ciontoli, che sta scontando gli anni di carcere per omicidio volontario con eventuale dolo. Intanto i parchi pubblici, i teatri, i concorsi letterari vengono dedicati sempre a questo ragazzo che aveva una gran voglia di vivere ma che ha trovato la morte in circostanze assurde.