Molto probabilmente l’edizione di Monaco 1972 viene ricordata come la più triste di sempre. Questo perché nel famoso “attentato alle Olimpiadi” vennero barbaramente uccisi undici tra atleti, giudici e allenatori della squadra israeliana. L’attentato terroristico fu compiuto dell’organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero, la quale voleva la scarcerazioni di 234 detenuti nelle carceri israeliane e di due criminali tedeschi. Otto terroristi entrarono nel villaggio olimpico di Monaco scavalcando la recinzione, aiutati anche da alcuni atleti canadesi passati lì per caso (questi credevano che fossero atleti arabi ai quali fosse vietato uscire e per solidarietà giovanile li aiutarono a scavalcare con tutte le borse piene di armi). Una volta all’interno, si recarono nella palazzina dedicata alla delegazione di Israele, e qui uccisero sul posto dopo una breve colluttazione due atleti israeliani. Una volta scoperto l’attacco, la polizia di Monaco assemblò una squadra di negoziazione ma senza buoni esiti. I terroristi chiesero e ottennero due elicotteri per essere trasportati all’aeroporto militare di Fürstenfeldbruck. Lì, ad aspettarli, c’era un aereo con destinazione Il Cairo. Dall’arrivo alla base militare ci furono un susseguirsi di errori da parte delle forze di polizia tedesche, i quali portarono a un conflitto a fuoco durato più di un’ora. Nonostante il Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana istituita per prevenire e risolvere le operazioni contro Israele all’estero, diede pieno appoggio al governo tedesco, questo volle far da solo. Venne addirittura emanato un comunicato, in pieno conflitto a fuoco, descrivendo il salvataggio di tutti gli ostaggi e l’uccisione dei terroristi. A causa del fuso orario, questo uscì sulle testate israeliane, per poi essere clamorosamente smentito qualche ora dopo. L’attentato si risolse con l’uccisione di undici israeliani. A ricordo dell’attentato, ancora oggi, quando atleti israeliani viaggiano per il mondo per motivi sportivi, sono sempre accompagnati da membri speciali del Mossad.
A cura di Damiano Lestingi
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