SANTA MARINELLA – Il Comitato dei cittadini per i referendum “Santa Marinella per il Bene Comune”, annuncia che è stata presentata una interrogazione in Parlamento dall’onorevole Fratoianni, alla quale il ministro Lamorgese dovrà dare risposta scritta.

«Da quanto ci è stato possibile capire – dicono dal Comitato - l’interrogazione non sarà l’unica, visto che altri gruppi parlamentari sono rimasti colpiti dalle tante scelte dell’amministrazione comunale sulla vicenda dei referendum. Dopo il Tar, quindi, anche il Parlamento si interessa all’atteggiamento del sindaco e il ministro dell’Interno Lamorgese dovrà rispondere se a Santa Marinella l’amministrazione abbia messo a rischio la democrazia e salute dei cittadini. La vicenda, già portata all’attenzione dei giudici e che sarà oggetto di udienza del Consiglio del Tar del Lazio il 2 marzo, con l’imbarazzante difesa dell’amministrazione che ha puntato esclusivamente a evitare il giudizio, è diventata il tema di un’interrogazione. I tanti dubbi seguiti alle scelte dell’attuale maggioranza, hanno indotto il Segretario Nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare di Leu, a depositare quesiti che evidenziano come effettivamente la partecipazione democratica sia stata calpestata e la salute dei cittadini messa ripetutamente a rischio. La superficialità con cui è stata gestita la sicurezza pubblica in piena emergenza pandemica, suscita più di una perplessità. Il modo in cui, invece, sono stati sviliti la democrazia, il confronto e il dibattito, rischia di creare una frattura non più rimarginabile tra istituzioni e popolazione. La gravità di quanto accaduto a Santa Marinella negli ultimi due anni, deve essere assolutamente posta all’attenzione del ministro e se questo riterrà opportuno, dovrà interessare anche il giudizio del prefetto”.

“Il documento – continua il Comitato Santa Marinella Bene Comune - prende in considerazione l’intera storia dei referendum comunali. Si passa dalla decisione del Sindaco di non concedere proroga alle scadenze, che ci costrinse a raccogliere le firme in regime di zona rossa, ignorando i rischi che i cittadini correvano, sino ad arrivare alle modifiche del regolamento comunale, che riducono i controlli sulla regolarità delle votazioni, i tempi e gli spazi per il confronto democratico e fissano la data delle consultazioni in un giorno compreso nel periodo di emergenza sanitaria, convogliando 15mila cittadini votanti in un unico luogo”.

“Il ministro dell’Interno – conclude il comitato - dovrà rispondere se questo atteggiamento, che più volte e in più modi ha messo a rischio la salute e la sicurezza di tantissimi cittadini, non sia sanzionabile e se non ritiene che sia il caso di far intervenire il Prefetto di Roma. Dovrà anche spiegare come sia possibile che la democrazia e la partecipazione vengano messe a rischio dall’irresponsabilità di una maggioranza comunale, più attenta al privato che ai vantaggi della collettività. Infine dovrà anche rispondere come sia possibile che i cittadini siano stati costretti ad autofinanziarsi per
tutelare diritti costituzionalmente garantiti e difendersi da chi quei diritti dovrebbe tutelare”.