CERVETERI - Si chiama Angelo Accardo, laureato alla facoltà di ingegneria elettronica alla Sapienza di Roma ed è docente di uno dei più antichi e prestigiosi istituti dell'Olanda, l'università di TU Delft.  La sua prima esperienza internazionale di ricerca è stata al Ciclo Sincrotrone di Grenoble, successivamente a Tolosa e attualmente insegna in Olanda. La prima puntata del 2008 del programma di Piero Angela, Super Quark, si basò proprio sugli studi e su una ricerca effettuata da Angelo, riguardante la trasmissione di ordini dalla mente a una mano bionica senza alcun contatto. «Una vita di studio ma anche di viaggi e spostamenti tra le grandi Capitali europee - ha commentato il sindaco Alessio Pascucci che si è voluto complimentare con il giovane - Tra questi, assieme al suo gruppo di lavoro, ha messo a punto delle strutture tridimensionali che ricreano l'ambiente del cervello, con le sue cellule e le sue geometrie. Come una grande impalcatura in 3d in cui sperimentare farmaci senza dover ricorrere ad esperimenti sugli esseri umani o sugli animali. Approfondimenti e tesi che potrebbero portare in un futuro a rendere sempre più curabili malattie per le quali ad oggi ancora non esiste una cura certa ed efficace». Complimenti del sindaco anche ai genitori di Angelo Accardo, «Nicolò anche consigliere comunale di Cerveteri e Angela, per la guida e la formazione allo studio che hanno saputo trasmettere in lui», ha detto il primo cittadino che ha puntato i riflettori anche sui "cervelli in fuga". «Duolo constatare ancora una volta come non ci sia posto nella nostra nazione per una figura di alto spessore e di rango come quella di Angelo, costretto a dover lasciare l'Italia, i propri familiari, le proprie origini per cercare un'occupazione degna del titolo di studio che con grande sacrificio e impegno ha conseguito. La speranza, da rappresentante delle Istituzioni e da cittadino, è che tutti gli studi di Angelo possano concretizzarsi, ma soprattutto - ha concluso Pascucci - che presto possa esserci per lui e per i tanti giovani che hanno dovuto necessariamente, ma anche con rammarico, continuare il proprio percorso all’estero, una reale e concreta opportunità in Italia».©RIPRODUZIONE RISERVATA