CIVITAVECCHIA - Anche Civitavecchia C'è, all'indomani della recente manifestazione sotto il Pincio, ribadisce la propria contrarietà al biodigestore, "altra iattura che andrebbe a colpire il nostro territorio - spiegano dall'associazione - 120.000 sarebbero le tonnellate di rifiuti da bruciare, a dire poco, ingombrante la processione dei camion che sarebbero usati per portarli; insomma inquinamento su inquinamento per un territorio già martoriato da 70 anni di servitù energetiche e non solo. Ringraziamo i medici Giardi e Viti che andranno a rappresentare, ai vertici del loro settore, i pericoli di questo ulteriore degrado che subirebbe la nostra comunità. Abbiamo anche apprezzato la presenza di molti (non tutti) soggetti istituzionali, ma purtroppo questi, da soli, ma anche per colpa di un passato fatto di deboli e finte opposizioni, senza alcuna proposta alternativa, non sono in grado di fermare questo progetto che come al solito passa sopra le loro teste. Allora crediamo che mai come questa volta dobbiamo fare fronte unico, andare in mezzo alla gente, chiedere la partecipazione attiva, da subito, chiedendo di mettere la firma per una petizione popolare da presentare e fare pesare sulla politica partitica romana e su quella istituzionale regionale. Se ciò non bastasse- hanno concluso - dovremo portare le nostre istanze direttamente e fisicamente dal Presidente della Repubblica, che non crediamo voglia subito disattendere il suo ottimo discorso, nel quale più volte ha affermato il valore della dignità, il diritto alla salute e come la politica non deve essere sorda alle giuste richieste dei cittadini".