CIVITAVECCHIA - Non solo un'offesa al territorio, già profondamente segnato, ma anche e soprattutto un abuso amministrativo. Così Simona Ricotti del Forum ambientalista descrive la presa di posizione della Regione che oggi ha regalato a Civitavecchia un mega biodigestore da 120.000 ton/a di rifiuti organici per la produzione di biogas, "ma alimentato, per evitare problemi tecnici di monitoraggio, con gas fossile. Ignorate le dichiarazioni magistralmente esposte avverso tale realizzazione dalla Soprintendenza - spiega Ricotti - ignorate il parere negativo della Asl basato sul “ fine unico di tutelare la salute pubblica ” ; ignorato il parere del Comune che a tal fine aveva pure approvato una variante, ma soprattutto ignorato il divieto di attivazione ai sensi del Dlgs 1265/1934 espresso dal Sindaco Tedesco. Vale evidenziare che, come stabilito dall'art 29 quater c.6 del Dlgs.152/2006, detto divieto è obbligatorio e vincolante, ed in quanto tale non può essere messo in discussione, ma solo acquisito agli atti. Il Responsabile del Procedimento, Dr. Rocchi, ha invece ritenuto di dover ritenere prevalente il Parere Unico Regionale, reso, peraltro, in assenza, come riportato nello stesso parere, di importanti pronunciamenti quale quello dell'A rea Rifiuti e dell'Area Qualità dell'Ambiente. Non solo un offesa ad una città già fortemente sofferente sul piano sanitario, ma un vero e proprio abuso amministrativo che, ovviamente, sarà fatto rilevare nelle dovute sedi amministrative e giudiziarie, unitamene alle istituzioni e alle altre realtà territoriali che vorranno agire per fermare questa ulteriore e pesante. E se le posizioni di Consiglieri e partiti della maggioranza regionale, oggi tutti sulla stampa per dichiarare la propria contrarietà ed indignazione, sono reali, ci aspettiamo che si attivino affinchè la Regione, non appena verrà emesso il provvedimento autorizzatorio - ha concluso l'esponente del Forum Ambientalista - proceda in autotutela all'annullamento dello stesso. E non ci si dica che dipende dalla parte tecnico amministrativa, altrimenti saremo costretti a domandarci perché dovremo eleggerli di nuovo se, in barba alle normative e ai piani di programmazione, chi decide del futuro dei territori sono grigi funzionari sordi alle istanze provenienti da chi quei territori li vive, li abita e li amministra".