FIUMICINO - Sono atterrati all'aeroporto di Fiumicino Munzir al-Nazzal, padre mutilato nel conflitto siriano, e suo figlio Mustafà, nato senza gambe né braccia a causa delle bombe chimiche. Per loro si aprono le porte di una vita lontano dai conflitti e dalle bombe.

Il piccolo Mustafà è arrivato su un volo proveniente da Istanbul accompagnato dal papà, dalla mamma Zeynep e dalle due sorelle. Dopo l’atterraggio, la famiglia è stata accolta dal personale dell’aeroporto e dalla polizia, oltre che da numerosi giornalisti. Mustafà è arrivato in braccio al suo papà, che era seduto su una sedia a rotelle spinta da un addetto di Adr Assistance: sul volto un sorriso solare. Ai giornalisti che lo attendevano all’uscita del Terminal 3 ha mandato tanti baci. Ed è proprio da qui che ripartirà la loro vita. Con un nuovo viaggio, alla volta i Siena, dove l’Arcidiocesi assieme alla Caritas ha messo a disposizione un appartamento.

Ad accompagnarli nella cittadina del celebre palio, gli organizzatori del “Siena International Photo Awards”, che ha ospitato la foto che li ha resi famosi in tutto il mondo. A dargli il benvenuto nella casa che li ospiterà il cardinale Augusto Paolo Lojudice, che aveva proprio manifestato la volontà di portare loro il saluto della Chiesa. Con lui anche personale della Caritas diocesana e i volontari che si prenderanno cura della famiglia. Il tutto nel rispetto delle norme anti-Covi vigenti. Dopo un periodo di quarantena, padre e figlio potranno iniziare le cure al Centro protesi di Budrio.