TARQUINIA - Come emerso nell’ultima riunione voluta dal Senatore Fusco, cui hanno preso parte oltre agli amministratori della provincia di Viterbo, deputati, senatori e parlamentari europei, continua a tutti i livelli ed in tute le sedi istituzionali l’opposizione della Lega alla decisione del Governo che ha ritenuto potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari ben 22 aree del viterbese, tra le 67 individuate sul totale del territorio nazionale.

Nel corso della conferenza dei Sindaci della provincia di Viterbo, riuniti per discutere ed approfondire quanto emerso nella Cnapi, i sindaci della Lega hanno presentato un documento di netta contrarietà all’individuazione della Tuscia quale sito unico destinato ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Nel documento presentato, sottoscritto dai sindaci Bartolacci per Tuscania, De Rossi per Capodimonte, Giglietti per Monterosi, Giulivi per Tarquinia, Pasquali per Vejano e Testa per Monte Romano, si impegnano le Amministrazioni Comunali e l’Amministrazione provinciale a dichiarare l’assoluto divieto allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari sui vari territori comunali e, per i danni indiretti che ne deriverebbero, su quello provinciale.

Si impegnano, inoltre, le Amministrazioni a far valere la totale contrarietà all’individuazione in una delle 22 aree indicate nella CNAPI del sito di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, alla luce della vocazione dei territori sui quali dette strutture dovrebbero emergere e dei danni che tale deposito arrecherebbe all’ambiente, alla salubrità ed all’economia di tutta la provincia di Viterbo. Lamentando le modalità con cui si sia giunti alla pubblicazione della Cnapi, che non ha visto alcun coinvolgimento delle Amministrazioni Locali, si è richiesto alla Regione Lazio, nell’ambito degli esistenti tavoli per la trasparenza per la dismissione delle attività nucleari, l’immediata convocazione di un tavolo relativo alla eventuale ubicazione del deposito nel territorio della provincia viterbese, in cui sia garantita la presenza degli istituti tecnici, enti di ricerca e/o società interessate oltre che quella di tutte le Amministrazioni locali coinvolte, al fine di avviare un dialogo sul tema e affinché i territori interessati siano pienamente coinvolti in ogni procedura decisionale.

Alla presenza dell’Assessore al ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, è stata, inoltre, richiesta una forte presa di posizione contro qualsiasi tentativo di stoccaggio di scorie e l'installazione del Deposito Nazionale da parte del Presidente della Giunta e del Consiglio Regionale. Nel documento presentato dai Sindaci della Lega si da, infine, mandato alle Amministrazioni locali, considerando il palese dissenso espresso, a rappresentare tale posizione e  tutte le istanze avanzate, per tutte le azioni istituzionali ed eventualmente amministrative e giudiziarie utili a tutelare il territorio provinciale.

Il Sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, è intervenuto ed ha evidenziato come la Tuscia abbia già dato molto in termini di servitù (vedi ettari ed ettari di pannelli fotovoltaici, centrali termoelettriche, centrale a carbone, pale eoliche), sottolineando l’importanza di salvaguardare il nostro territorio e la sua economia, strettamente legata al comparto turistico. Per Giulivi, e per gli altri sindaci della Lega, sarebbe stato opportuno da parte del Governo aprire prima un tavolo di confronto con i territori ed individuare eventuali Comuni disposti ad ospitare questo tipo di impianto, per poi valutare successivamente le caratteristiche di questi. “Una Città come Tarquinia, Patrimonio dell’Umanità, non potrà mai ospitare un deposito di rifiuti nucleari. Sarebbe opportuno completare opere di collegamento strategiche, come ad esempio la Orte-Civitavecchia, utili a favorire il turismo invece di sottoporre il nostro territorio a continue minacce”, ha dichiarato Giulivi che ha anche proposto la stesura di un documento unico condiviso tra i vari Sindaci e dai rappresentanti del territorio da presentare al Governo.

Fabio Bartolacci, Sindaco di Tuscania, ha ribadito che la provincia viterbese ha già pagato molto dal punto di vista ambientale e che l’istituzione del Deposito Nazionale risulta assolutamente incompatibile con il territorio della Tuscia, in cui oltre alle eccellenze agricole prodotte e alla vocazione turistica dei siti, risultano presenti sorgenti e falde termali di importanza naturalistica e produttiva elevata, tali da scongiurarne in ogni modo la compromissione, anche nel rispetto del principio di conservazione per le generazioni future.

Ferma contrarietà verrà ora ribadita nei Consigli Comunali dei Comuni della Provincia, dove la Lega ha depositato un ordine del giorno in cui, analogamente a quello presentato dai Sindaci, si dichiara l’assoluto divieto allo stoccaggio di scorie nucleari nei rispettivi territori comunali e, per i danni indiretti che ne deriverebbero, in quello provinciale.