CIVITAVECCHIA - "L’anno appena iniziato parte carico di speranza nella previsione del piano vaccinale nazionale e per l’occasione che i finanziamenti Next Generation EU rappresentano per l’Italia. Civitavecchia può e deve essere il perno infrastrutturale sul quale fare leva per consentire alle aree a nord di Roma di scommettere su sé stesse sviluppando le potenzialità che sono sotto gli occhi di tutti e che tragicamente fino ad ora non sono state colte".

Inizia così una nota a firma dell'architetto Carlotta Berton, del Coordinamento Italia viva litoranea Nord.

"Il 2021 - prosegue - può e deve essere l’anno degli investimenti d’eccellenza per trasformare il nostro territorio in un luogo che abbia la capacità infrastrutturale, logistica ed umana di intercettare i denari che l’Europa ci riserva ma soprattutto gli investimenti che potrebbero arrivare da stakeholders internazionali capaci di leggere in Civitavecchia un luogo dove poter far accadere il futuro: è una svolta che attendiamo da anni. Italia Viva pensa che al tema dell’energia che anima gli scambi d’opinione ed i posizionamenti politici non servano strumentalizzazioni e populismi ma una visione a lungo termine per una transizione vocata alla sostenibilità e alla riduzione di suolo che consenta a noi tutti di vivere in un ambiente più pulito e capace di trasformare ogni aspetto della società civile. È soprattutto di questo che vogliamo parlare: di una società nuova dove ognuno di noi possa avere l’opportunità di investire sul proprio talento".

Per Berton sono necessarie "nuove strategie per disegnare un territorio accogliente, dotato di infrastrutture moderne che invoglino investitori a scegliere Civitavecchia per la propria capacità attrattiva nel rispondere alle necessità del mercato. La pianificazione del territorio è un tema dirimente per progettare il futuro e qui lo è in una maniera speciale: essa non può essere disattesa nel suo rapporto col mare. Il confronto fra gli attori coinvolti in questo piano strategico - al quale deve stare stretta la già ambiziosa dimensione nazionale – deve generare un canto potente, unico e capace di affascinare. Facciamoci quindi promotori della messa in opera di un sistema neuronale dove connessioni ultraveloci non siano condizione straordinaria ma normale prestazione dei servizi, soprattutto nelle aree industriali. Pensiamo al ciclo dei rifiuti come asset strategico con i comuni del comprensorio coesi e protagonisti in un processo strategico e innovativo. In un territorio come il nostro che ha un rapporto simbiotico col mare e che intercetta linee ferroviarie e stradali provenienti da un ampio bacino d’utenza, pensiamoci testimonial d’eccellenza di un’economia circolare dove il life cycle assessment non sia solo uno spot ma una missione. Il vantaggio di essere comune del Lazio è avere una legge sulla rigenerazione urbana che si intreccia con gli ecobonus per la riqualificazione edilizia. Attivarne almeno una parte deliberando anche il solo articolo 5 nei consigli comunali sarebbe già una bella notizia per questo 2021 che inizia. Invitiamo le amministrazioni comunali del territorio ad adoperarsi celermente nel rendere operativa questa opportunità. Idem dicasi per l’articolo 9, pensato per il riordino funzionale dei manufatti nelle aree demaniali marittime: se vogliamo essere attrattivi nel settore turistico balneare e non continuare a vivere di ricordi di ciò che fu il litorale romano degli anni '50 è necessario proporre servizi moderni ed aperti a qualsiasi tipologia d’utenza, consentendo di investire e ripensare le attività ricettive lungo la nostra bellissima costa. In Italia Viva crediamo che il tema del rilancio del commercio e dell’economia di prossimità passi necessariamente per una pianificazione urbana capace di rivelare le eccellenze, di amplificarne la voce e di promuoverne le potenzialità. L’azione di “ricucitura” delle aree della città “vecchia” uscita martoriata dal secondo conflitto mondiale e che purtroppo non può fregiarsi di avere un centro storico facilmente identificabile, potrebbe provenire da concorsi internazionali di architettura, calamite di idee per creativi chiamati ad immaginare un nuovo skyline sul mare, compresa l’area della marina. Gli spazi per la collettività devono seminare idee nuove per una città che ha voglia di migliorare l’offerta commerciale, molto legata all’enogastronomia".

Diventa quindi necessario predisporre un confronto stabile e "costruttivo con le soprintendenze, sempre attente e spesso dure nell’accettare dinamiche di riposizionamento degli asset commerciali locali, affinché chi investe in strutture esterne trovi soluzioni stabili senza dispendi economici causati dai continui aggiornamenti dei regolamenti. L’ultimo stimolo ma non l’ultima sfida che vogliamo lanciare in questa chiamata alle armi è l’utilizzo del verde come strumento di riattivazione degli ambienti privati ed urbani: stimolare la realizzazione di tetti verdi nei regolamenti edilizi comunali potrebbe essere un’enorme scommessa per l’ossigenazione dell’aria ed il risparmio energetico, arricchendo i nostri terrazzi e trasformandoli in giardini, scommettendo contro il cambiamento climatico e fornendo spazi di relax e di comunità. Le nuove generazioni - conclude Berton - devono essere coinvolte su temi di visione che solo una progettualità di alto livello con capacità predittiva può garantire. Trasformiamo Civitavecchia, ripensiamo l’alto Lazio in luoghi d’eccellenza. C’è tantissimo lavoro da fare ma guardare insieme verso un obiettivo comune è il primo grande sforzo da compiere per rendere il nostro territorio un luogo migliore e più ricco, per tutti".