La Civitavecchia sportiva era sicura, che prima o poi, un certo talento dal nome Pietro Santi avrebbe regalato una grande gioia a tutti gli sportivi della sua città. E il regalo è appena arrivato due giorni fa, con Pietro che ha deciso di donare una grande qualificazione.

Mercoledì scorso, infatti, l’ex centrocampista del Civitavecchia Calcio 1920, con il suo Frosinone, dopo aver battuto 2-1 l’inter, ha raggiunto la storica qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia Primavera. Un successo incredibile, a tratti inaspettato, ma ottenuto grazie al gruppo del tecnico Gigi Marsella che in campo ha dato anima e cuore.

Una partita secca a eliminazione diretta a dir poco stupenda, quella andata in scena mercoledì pomeriggio allo stadio Breda di Sesto San Giovanni, che ha regalato mille emozioni fino al triplice fischio: prima il vantaggio dei nerazzurri al quarto d’ora di gioco che persiste fino al 45esimo, poi ecco che nel secondo tempo il Frosinone di Santi si supera e vieta all’Inter qualsiasi ripartenza, realizzando in meno di mezz’ora i due gol grazie all’italo-giapponese Hide Vitalucci.

Mercoledì l’intera città, i famigliari e tutti i suoi amici hanno trascorso il pomeriggio davanti al canale SportItalia per tifare la maglia numero 8 di colore bianco bordata di giallo e blu, indossata dal talento Santi, che neanche a dirlo è stato autore di una prestazione da incorniciare per carattere e qualità tecnica, appropriandosi di tutto il centrocampo.

Una giornata memorabile per il club del presidente Stirpe, che conquista una qualificazione storica mai ottenuta prima da una squadra di Primavera.

Per Civitavecchia un ottimo risultato ottenuto: c’è grande contentezza per Pietro Santi, perché se un talento cittadino di soli 17anni - lanciato appena due anni fa da Mauro Magi nel professionismo - sta facendo sognare un’intera squadra, significa che lo sport locale ha lavorato bene.

Mat. Cec.