CIVITAVECCHIA - Non c’è solo l’inchiesta legata al progetto di realizzazione del Marina Yachting al porto storico sul tavolo della Procura della Repubblica. 

Accanto al magistrato Alessandro Gentile, infatti, che sta coordinando la Guardia di Finanza (che in un mese dovrà relazionare al pm su quanto emerso dai dati acquisiti durante le perquisizioni) sul caso di presunta turbativa d’asta che ha visto indagati il presidente dell’Autorità di sistema portuale Francesco Maria di Majo e la segretaria generale Roberta Macii, insieme ai fratelli Guido ed Edgardo Azzopardi, rappresentanti della società che dovrebbe andare a realizzare il progetto, c’è il collega Roberto Savelli che invece ha delegato alla Polizia di frontiera le indagini relative alla Pas, la Port Authority Security, società partecipata al 100% dell’Adsp e da tempo nell’occhio del ciclone. 

Da quando, in particolare, l’ex amministratore unico Umberto Saccone presentò una denuncia segnalando movimenti poco chiari, con assunzioni, consulenze e pagamenti sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. Fatture la cui veridicità sarebbe messa in dubbio perché relative a servizi mai svolti dalla Pas. 

Ebbene, a quanto pare, le indagini preliminari si sarebbero chiuse nei giorni scorsi con l’avviso di garanzia consegnato ad un dirigente dell’Authority per alcune presunte irregolarità commesse quanto ricopriva l’incarico di responsabile unico del procedimento relativo alla società partecipata.

Ma negli ultimi due anni sulla Port Authority Security l’attenzione è stata alta. Il licenziamento dell’ex direttore tecnico Fedele Nitrella ebbe una eco importante: con lo stesso che denunciò – posizione poi archiviata dalla Procura – il presidente Di Majo. Fu lo stesso Saccone, una volta insediatosi, a fotografare la situazione della Pas, attraverso una due diligence, indicando tra le criticità anche il prestito chiesto ed ottenuto da Nitrella, tramite un’anticipazione su alcune mensilità dello stipendio, per un ammontare complessivo di 18.000 euro, da restituire in 3 anni, corrispondendo subito tutti gli interessi. Anche Nitrella venne iscritto sul registro degli indagati ma ad oggi non avrebbe ricevuto alcun avviso di chiusura delle indagini, mentre lui stesso ha fatto causa all’ente impugnando il licenziamento.

Un caso dietro l’altro finito sui tavoli di Procura, Anac, Corte dei Conti. Ed oggi entrato anche nell’altro procedimento perché, a quanto pare, la Polizia di Frontiera, delegata dalla Procura per questa indagine, avrebbe acquisito tra i vari documenti anche il decreto di fine settembre con il quale il presidente Francesco Maria di Majo autorizza la fattura di 815mila euro a favore di Pas per servizi resi nel 2018, “salvando” di fatto il bilancio della società in house, dopo che però l’ente aveva contestato i presupposti di diverse fatture emesse dalla società nel 2018. Il decreto di Di Majo, qualora non fossero ritenute valide le argomentazioni che ne hanno costituito il presupposto, rappresenterebbe un serio problema per il presidente e in generale per Molo Vespucci che, dopo le dimissioni di Paolo Risso, si trova anche senza un dirigente dell’area finanziaria. Una ulteriore criticità che consente difficilmente di tenere dritta la barra dell’Authotity.