CIVITAVECCHIA - "C’è chi vuole trasformare un momento di trasparenza e confronto in un processo di piazza". Ne è convinta l'università Agraria, a seguito degli interventi in risposta alla volontà di aprire la porta al dialogo ad istituzioni e cittadini sul tema degli usi civici. 



"Sono persone dalla memoria corta che non hanno una storia personale degna di nota e non ricordano nemmeno che Robespierre, maestro delle piazze e delle piazzate, alla fine ha letteralmente perso la testa - hanno tuonato da viale Baccelli - sono persone che elette più volte in consiglio comunale promettendo la rivoluzione si sono immediatamente adeguate alla modestia del loro impegno e adesso, che tira un’altra volta il profumo delle schede elettorali, vorrebbero farsi ricordare in qualche modo. Niente di più sbagliato perché urlare e schiamazzare non sarà utile alla Città ed ai cittadini. L’Università Agraria non fa politica, a differenza loro, è un luogo di diritti e di opportunità ed è a servizio dei cittadini, non li usa per i propri fini. Cavalcare il malcontento genera risentimento e disaffezione verso le Istituzioni. L’Università Agraria invece, quale Istituzione territoriale, cerca di trovare soluzioni ai problemi della gente, problemi peraltro non provocati dall'Università Agraria ma ingigantiti nel tempo anche dall’incuria della politica. Chi vuole processi di piazza ed adunate rumorose, negando l’accesso al tavolo a chi ha spiegazioni da illustrare come i legali ed i tecnici - hanno concluso - sa che non ha argomenti da coltivare ed alle proprie parole, vuote, preferisce gli urli dei propri tifosi. L’Università Agraria proseguirà nel proprio lavoro, serio, meticoloso, legale e trasparente; anche il tavolo appena convocato servirà a rendere edotta la cittadinanza attraverso le forze politiche che lo rappresentato, dell’importante lavoro svolto fin’ora, in maniera adeguata e completa, senza personalismi né protagonismi".