SANTA MARINELLA – Giudizi negativi dei vertici locali della Lega, dopo l’approvazione in consiglio comunale del bilancio di previsione. “Il bilancio – commenta l’esponente leghista Massimiliano Calvo – è stato votato dalla maggioranza nonostante il parere sfavorevole dei revisori dei conti, organo che viene definito dai membri della maggioranza incapace e non all’altezza, organo che invece quando faceva comodo veniva preso ad esempio come fosse il Vangelo. Di fatto hanno approvato un documento unico programmatico ed un bilancio di previsione bocciato dai revisori stessi, con responsabilità che ricade sui consiglieri comunali. In tanti casi infatti, le cifre riportate sono incongruenti e gonfiate, sul codice della strada per esempio si prevedono più di 500mila euro, importo che solleva anche l’osservazione del Comandante della Polizia Municipale la quale precisa che la previsione delle sanzioni verrà trattata in corso di esercizio in quanto, all’epoca della redazione dell’atto, lo strumento di rilevazione delle infrazioni era stato da poco installato. Peggio ancora la cifra messa a bilancio per le famose strisce blu, dove raggiungiamo quota due milioni di euro. Anche chi ha poca dimestichezza con i numeri, capisce che questi dati sono lontani dalla realizzazione”. “Visti i risultati – continua Calvo - ribadiamo che la cura è stata peggio del male, che dopo il dissesto ci troviamo con un disavanzo di 2.600mila euro e che, il nuovo bilancio, tutto frutto della nuova maggioranza, con molta probabilità non rientrerà in equilibrio nel prossimo biennio. Le cifre sono senza contezza e questo prolungherà il dissesto e la tassazione al massimo per tutta la durata del mandato”. Il consigliere comunale della Lega, poi, critica gli interventi fatti in assise pubblica dai componenti della maggioranza, che reputa scomposti e disordinati, che rimarcano più antichi rancori, che reale attenzione e conoscenza dei dati dibattuti. “Il premio però per il miglior intervento – sottolinea Calvo - va al consigliere D’Emilio, che al culmine di un monologo di autocompiacimento chiama in causa l’ex consigliere della giunta Bacheca Alessio Marcozzi, quale responsabile di un fallimentare cartellone estivo, quello, dice lui, che prevedeva, tra le varie esibizioni canore, quella di Massimo Di Cataldo. Era il 2017, ed a seguire quel cartellone non era Marcozzi, ma il consigliere Patrizia Befani”. “Questo purtroppo è il pressapochismo che regna in chi ci amministra – conclude l’esponente leghista - l’unico esercizio che viene svolto con precisione è quello di puntare il dito contro la vecchia amministrazione, qualità che invece manca quando si debbono contestualizzare nel tempo e nello spazio eventi e responsabilità specifiche. In questo caso si preferisce buttarla in caciara e dare la colpa a quelli che c’erano prima, che magari ci stanno anche adesso”.