CIVITAVECCHIA - Quello che si temeva, e cioè che la recente sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso presentato nella primavera dello scorso anno dalla Medov sul navettamento crocieristico tra porto, largo della Pace e città non fosse troppo chiara e avrebbe portato altre criticità, si è concretizzato ieri mattina. Oltre infatti alle navette di Port Mobility, società che si occupa proprio della mobilità dei passeggeri nello scalo su concessione dell’Adsp, sottobordo alla nave da crociera Sovereign della Pullmantur erano presenti anche tre pullman Gt dell’operatore Medov. La stessa società, ad inizio settimana, avrebbe comunicato al Pincio l’intenzione di avviare una sperimentazione, per le giornate del 7 e del 14 novembre, attraverso tre pullman Gt, chiedendo l’autorizzazione all’utilizzo degli stalli del tpl di via Roma, lato trincea ferroviaria, e di piazza Vittorio Emanuele, di fronte alla Cattedrale, parlando anche di un’azione concordata già con l'amministrazione e con la Confcommercio.



Ma né il sindaco nè il suo vice ne erano a conoscenza. Tanto che dalla Polizia Locale sarebbe arrivato il diniego. Innanzitutto perché la sperimentazione non risultava concordata, e soprattutto per i problemi di viabilità. E così Medov avrebbe “ripiegato” per la giornata di ieri sul trasferimento dei passeggeri di Sovereign - attraverso il pagamento di un biglietto da 5 euro - nelle aree dove è già autorizzata la fermata di pullman Gt, come quelle a ridosso di largo della Pace e nei pressi della stazione ferroviaria.



«Una sperimentazione del genere, di cui tra l’altro siamo venuti a conoscenza soltanto 48 ore prima - ha commentato il vicesindaco Massimiliano Grasso - avrebbe aperto il centro ad una potenziale invasione di autobus. Già solo i tre pullman a cui la società faceva riferimento avrebbero rappresentato un carico non indifferente sui flussi di traffico quotidiani. Inoltre qualsiasi operatore potrebbe richiedere, a quel punto, la stessa autorizzazione».



I mezzi che già oggi transitano in centro ingolfano già strade come corso Marconi, via XVI Settembre e viale Garibaldi. Aggiungerne altri andrebbe poi nella direzione opposta rispetto alla strada intrapresa dalla nuova amministrazione comunale, indirizzata a chiudere il centro al transito di mezzi diversi da quelli pubblici, arrivando alla creazione di una ztl ed incentivando l’utilizzo del tpl. «Inoltre, trasferiti direttamente davanti alla Cattedrale o su via Roma - ha aggiunto Grasso - i crocieristi avrebbero “saltato” via XVI Settembre o corso Marconi, che invece oggi percorrono a piedi, recando un danno anche a buona parte del commercio locale. E questo non lo vogliamo».



Anche Port Mobility vuole vederci chiaro sulla vicenda, tanto che oggi l’ad Edgardo Azzopardi incontrerà il presidente dell’Adsp Di Majo.