CIVITAVECCHIA - L’associazione “Civitavecchia C’è”, da sempre attiva e in prima linea, suggerisce un possibile ordine del giorno al consiglio comunale sul futuro di Enel. E lo fa a pochi giorni dalla seduta aperta all’aula Pucci e in vista della conferenza dei capigruppo convocata per giovedì prossimo, proprio per arrivare ad un documento condiviso. Cinque i punti all’attenzione. Enel deve demolire l’attuale centrale; deve ristrutturare il territorio; deve bonificare i terreni usati; deve ristrutturare e bonificare, dove possibile, privilegiando le risorse umane e le aziende locali. Infine “il Comune si impegna a studiare ed attuare un nuovo modello di sviluppo nel quale - si legge - possa trovare una proficua collocazione Enel anche con istallazione di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Civitavecchia C’è giudica quindi «improponibile la costruizione di una nuova centrale a gas nel nostro territorio con un aggravio di servitù. Una eventuale demolizione della vecchia centrale a carbone - spiegano dall’associazione - garantirebbe un buon livello di occupazione per almeno quattro anni. Il nostro territorio è utilizzato e danneggiato da circa 70 anni dall'ente energetico e questo lo stiamo pagando oltremodo in termini di inquinamento e salute». Perché di una cosa è certa l’associazione: ossia che «la presenza Enel ha bloccato qualsiasi altra forma di sviluppo, senza portare - hanno concluso - i benefici auspicati: anzi allo stato attuale abbiamo una economia in piena crisi».