CIVITAVECCHIA - Conclusa con esito "positivo" (determinazione DM 284 del 30/09/2019) la procedura di Riesame AIA inerente il progetto "Centrale termoelettrica Torrevaldaliga Nord - Civitavecchia". È questa la comunicazione datata 30 settembre e pubblicata sul sito del Ministero dell’Ambiente, a firma del ministro Sergio Costa. Il procedimento era iniziato nel mese di febbraio con la precedente amministrazione comunale che, ad aprile, in sede di istruttoria, aveva indicato una serie di prescrizioni, chiedendo l’imposizione di limiti finalizzati alla riduzione del carico inquinante e all’introduzione di misure di prevenzione primaria: la riduzione da 7.500 a 6000 ore all’anno come limite massimo di funzionamento, la riduzione da 4.500.000 a 3.600.000 tonnellate all’anno di carbone come quantitativo massimo di combustibile e la riduzione dall’1% allo 0,3% del tenore massimo di zolfo presente nel carbone. Nel corso della conferenza dei servizi di luglio, con la nuova amministrazione da poco insediata, il Pincio aveva espresso il proprio dissenso al rinnovo dell’autorizzazione, rimanendo però una voce isolata rispetto a quella degli altri enti ed istituzioni. Il Pincio aveva fatto proprie le osservazioni dei comitati ambientalisti, la prescrizione del Ministero della Salute e depositato una memoria, con allegata documentazione della Asl Rm4 distretto F1 e le tabelle estratte dal portale “Open Salute Lazio”, insistendo su quanto già richiesto dal Comune e chiedendo ad Enel di presentare entro 12 mesi il piano di uscita dal carbone previsto in via definitiva per il 31 dicembre 2025. Nel decreto del Ministero, ripercorrendo le tappe che hanno portato all’esito positivo del riesame complessivo dell’Aia per l’esercizio della centrale di Torre nord, si sottolinea appunto che entro 12 mesi Enel dovrà presentare al Ministero dell’Ambiente il piano di cessazione definitiva dell’utilizzo del carbone per la produzione termoelettrica, da attuare entro il 31 dicembre 2025, “dettagliando - si legge - il programma di fermata definitiva, pulizia, protezione passiva e messa in sicurezza degli impianti”. L’Aia durerà 16 anni “fermo restando l’autorizzazione all’utilizzo del carbone quale combustibile fino al 31 dicembre 2025, nel rispetto del decreto ministeriale 10 novembre 2017 e della proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima trasmessa alla Commissione europea in data 8 gennaio 2019”. E questo perché l’impianto è registrato ai sensi del regolamento Ce 1221/2019. “Considerato che il gestore - scrivono dalla commissione istruttoria - non ha presentato alcuna proposta di assetto post decarbonizzazione, resta ferma la facoltà dello stesso di presentare nuova istanza di autorizzazione per eventuali diversi assetti produttivi che non prevedano l’utilizzo del carbone quale combustibile”. In tal senso è ancora aperto il dibattito sul futuro del sito, con Enel che spinge per una riconversione a metano come progetto di transizione verso le rinnovabili. 

A Palazzo del Pincio si stanno valutando le iniziative da intraprendere, con il Comune che - come già anticipato nei mesi scorsi - presenterà formale opposizione alla chiusura della procedura.