LADISPOLI - Acea torna a bussare alle porte del Comune di Ladispoli.



Nei giorni scorsi il Comune ha infatti ricevuto una diffida con la quale invita gli amministratori di palazzo Falcone a consegnare tutto entro 15 giorni.



In caso contrario “sono state preannunciate – ha detto il sindaco Grando – azioni legali e la richiesta di un risarcimento danni per il mancato adempimento di legge”.Una situazione critica che ha portato il primo cittadino, considerando “che l’argomento va al di là degli schieramenti politici” a chiedere al presidente del consiglio di convocare con urgenza la conferenza dei capigruppo.



L’incontro si svolgerà venerdì alle 18.



Obiettivo: “Valutare insieme a tutte le forze politiche lo stato dei fatti e concordare eventuali possibili azioni”.



“La richiesta di Acea sono ovviamente provocatorie – ha detto Grando – è infatti tecnicamente impossibile che la gestione del servizio idrico integrato possa essere trasferita in così poco tempo e senza i necessari sopralluoghi”.



“Tuttavia, al di là delle tempistiche, la questione rimane molto complicata, soprattutto in considerazione del fatto che tutte le opposizioni fatte in questi anni a livello giudiziario dal nostro comune non sono andate a buon fine”.



“Se la legge non è dalla nostra parte – ha concluso Grando – nessuno ci potrà togliere il diritto di manifestare il nostro legittimo dissenso nei confronti di una imposizione che, lo sappiamo bene, porterebbe ad un aumento del costo dell’acqua e ad un peggioramento del servizio reso ai cittadini di Ladispoli”.