CIVITAVECCHIA - «Si intrecciano, ancora una volta a distanza di 20 anni, questioni fondamentali che tengono insieme il piano strategico energetico nazionale, il tema dei cambiamenti climatici: l’ambiente, la salute della cittadinanza,  uno sviluppo sostenibile, il lavoro». Lo affermano i sindacati Cgil, Cisl e Uil, intervenendo sulla preoccupante vertenza Enel. 

«È necessario tenere bene a mente che le  scelte che si compiranno e che devono essere valutate con la massima consapevolezza e responsabilità da parte di tutti gli interlocutori in campo – si legge nella nota - determineranno la qualità e le condizioni di vita e  di lavoro  nel  Territorio per il futuro.

Questione fondamentale, a fronte della crisi drammatica che sta investendo diversi settori produttivi e rischia di cancellare  nei prossimi anni oltre il 90% dei  posti di lavoro che orbitano intorno al sito di Torrevaldaliga Nord, è oggi e sarà per il futuro la capacità di operare una sintesi che tenga conto delle aspettative di tutti e non spacchi la città come una mela: reiterando errori commessi anni addietro che hanno lasciato ferite aperte e cicatrici profonde. Il lavoro e la salute, l’ambiente e lo sviluppo industriale,   le sue potenzialità inespresse meritano una sintesi unitaria e il massimo impegno da parte di tutti». I sindacati fanno il punto sulla recente riunione: «È emersa con chiarezza la  volontà di chiedere ad Enel un impegno concreto  nell’immediato, per garantire da subito una corretta manutenzione degli impianti che tenga nel dovuto conto la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. 

Cgil Cisl Uil territoriali  hanno evidenziato una serie di problematicità che impongono di affrontare due diverse questioni. Da una parte – prosegue la nota - chiedono ad Enel di dimostrare la responsabilità sociale di una grande Multinazionale restituendo al territorio opportunità di sviluppo e rendendosi parte attiva di un progetto di riconversione a tutto tondo da elaborare e realizzare a Civitavecchia nella consapevolezza che per moltissimi anni la Città ha pagato un prezzo altissimo per la tenuta della rete elettrica nazionale in termini di inquinamento ambientale e salute, dall’altra hanno chiesto al Governo e alle Istituzioni tutte di farsi carico, attraverso un impegno straordinario, di accompagnare  tutti i lavoratori interessati , circa 1000, e di  tutelarli per tutta la fase della  transizione energetica». 

Si riparte quindi da due dati fondamentali: i 97 inaccettabili esuberi di lavoratori elettrici della centrale e l’uscita dal carbone entro il 2025. «Se vogliamo fare parte del nuovo modello - affermano Cgil, Cisl e Uil - dobbiamo dire con chiarezza dove vogliamo investire e che tipo di città vogliamo, sgomberando il campo da ipotesi di investimento che abbiano a che fare con il ciclo dei rifiuti. 

Prima di tutto Enel deve farsi carico di investire nelle bonifiche, anche per questo motivo deve rendersi disponibile a costruire un modello di città che guardi al futuro». Fari puntati sul porto e sui metalmeccanici: «sarà importante tenere un focus e programmare una serie di incontri per evitare il rischio di licenziamenti che si fa ogni giorno più concreto. 

Sulla vertenza dei metalmeccanici interviene anche la Sinistra: «L’azienda senza confrontarsi con nessuno ha iniziato la ristrutturazione a spese della città e dei lavoratori - spiegano - il tavolo del lavoro si sta arenando perché l’ente elettrico non dà risposte alla richiesta di mantenimento dei livelli occupazionali». Il gruppo politico chiama quindi in causa il sindaco Tedesco e l’amministrazione comunale: «L’11 luglio si svolgerà la conferenza di servizi per il riesame AIA della centrale di Tvn: quali misure proporrà il Sindaco per tutelare la nostra salute, per l’abbattimento dell’impatto inquinante, fino al termine di dismissione dei gruppi a carbone?».