FIUMICINO - Dopo gli ultimi episodi di cronaca su maltrattamenti in classe nei confronti di bambini, scende in campo il Garante per l’Infanzia del Comune di Fiumicino, Roberto Tasciotti. Per la verità il suo ufficio si è interessato da subito di tutti i casi usciti allo scoperto, ma pubblicamente non ha voluto fare alcuni intervento prima di aver fatto una riunione con i genitori e i rappresentanti scolastici. Riunione che si è svolta ieri, in un clima teso e preoccupato, ma comunque rivolta ad un prossimo futuro che superi le criticità uscite fuori.  Maltrattamenti a scuola, come vi state muovendo?

«Prima che accadessero i fatti arrivati fino alle cronache dei giornali – afferma Tasciotti - avevo già predisposto un progetto di formazione rivolto alle insegnanti delle scuole dell’infanzia; un corso sulla gestione dei fattori di rischio in classe, allo scopo di prevenire eventuali disagi. Il tutto è previsto per settembre, periodo in cui, tra l’altro, cambieranno molti dirigenti scolastici».

Altre iniziative?

«La mia proposta vede anche la creazione in ogni plesso scolastico di un ‘Comitato di plesso’, formato da 3 genitori e 3 insegnanti, per confrontarsi di frequente sulle criticità eventualmente espresse all’interno di quel plesso. Un cosa diversa – spiega Tasciotti – dal Consiglio di Istituto, organo ormai datato nel tempo e comunque con competenze diverse da quelle che ho in mente. Ciò che si deve creare è uno spazio di confronto costante, per fare in modo di affrontare i problemi prima che diventino tali. Il progetto è rivolto alle scuole comunali, ma nulla vieta, in accordo con i dirigenti scolastici, di estenderlo anche ai plessi statali».

Per il caso delle due maestre, cosa accadrà?

«Rispetto al caso specifico delle due insegnanti sospese, va detto che a settembre le insegnanti attualmente sotto la lente della Magistratura non ci saranno, e sarà mia cura parlare con le nuove insegnanti e un po’ con tutte le figure scolastiche di riferimento».

Più attenzione ai segnali di allarme?

«Di certo voglio capire ed avere il monitoraggio costante di tutte le criticità espresse da chi frequenta le scuole; non per condannare a priori nessuno, ma per avere il polso della situazione ed intervenire la dove sia necessario. Il Garante non è un poliziotto, ma una figura che può fare da raccordo tra i vari soggetti che insistono in un settore come quello scolastico, che vede interazione tra insegnamento, famiglie, sport. Ciò che voglio – conclude Tasciotti - è che nessuno si senta abbandonato, né le famiglie i cui bambini esprimono un disagio, né le maestre che si accorgono di avere qualche cedimento psicologico nella quotidianità. L’ascolto ci deve essere per tutti, per il bene dei minori».