CIVITAVECCHIA - Da tre anni ricopriva l’incarico di assistente amministrativo presso l’istituto Calamatta di via Antonio Da Sangallo. E aveva lasciato un ottimo ricordo di sè anche nelle altre scuole dove aveva lavorato. Perché tutti la ricordano come una persona splendida. 

«Siamo state insieme fino alle 18 - ha raccontato in lacrime la dirigente del Calamatta, Giovanna Corvaia - abbiamo lavorato dieci ore fianco a fianco. Siamo distrutti, basiti da quanto è accaduto. La notizia che ci è arrivata in mattinata ci ha lasciato increduli». Corvaia ha parlato di una donna «impagabile e discreta. Non ha mai parlato - ha spiegato - della sua situazione familiare e questa non ha mai influito negativamente sulla sua attività lavorativa, sempre presente ed attiva». 

E così la descrive anche Damiria Delmirani, che ha lavorato con lei al V Circolo, quando era direttore amministrativo. «L’ho rivista qualche tempo fa per un convegno - ha sottolineato - ed è stato un immenso piacere per entrambe. Mamma e donna discreta e forte, nonostante i gravi problemi famigliari. Forte come una roccia, determinata e coraggiosa come una leonessa. Sempre e comunque sorridente. Professionista leale, attenta, seria e competente. Con quanta cura e tenerezza seguì tutta la convalescenza del figlio - ha ricordato Delmirani, riferendosi all’incidente che lo aveva coinvolto - quante attenzioni. Non meritava certo questa fine».