MILANO - Nella tarda serata di ieri, gli agenti dell’Ufficio Volanti della Questura di Lecce sono intervenuti per una segnalazione di lite in famiglia. All’arrivo sul posto, gli agenti  sentivano provenire dall’interno dell’appartamento delle urla di un uomo che pronunciava frasi offensive in dialetto leccese e nel contempo si udivano rumori di calci dati contro suppellettili e porte.



 



MINACCIA GLI AGENTI E TENTA DI CACCIARLI DI CASA





Gli agenti suonavano al campanello di casa dove venivano accolti da un noto pregiudicato che alla vista della Polizia inveiva contro gli agenti che venivano a loro volta minacciati ed invitati ad andarsene. Nel contempo,  in casa, si notava la presenza di una donna, successivamente identificata per la madre 46enne del ragazzo, che appariva particolarmente spaventata. (Agg.21/6 19,33)





ASSOCIATO ALLA LOCALE CASA CIRCONDARIALE



Nonostante la presenza della Polizia, il ragazzo continuava ad inveire contro la madre ed esprimendosi sempre in dialetto leccese la offendeva sostenendo che anche se fosse andato in carcere una volta uscito le avrebbe “bucato la fronte” con una pistola. Il soggetto in questione, solo pochi giorni fa, era stato indagato per maltrattamenti in famiglia dallo stesso Ufficio Volanti.  Attesa la sua pericolosità e la recidiva nel comportamento, il 20enne leccese è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia, minacce gravi e minacce a pubblico ufficiale e condotto presso la locale Casa Circondariale. (Agg.21/6 19,38)