CIVITAVECCHIA - Ancora braccia incrociate al porto. Dopo che la scorsa settimana a bloccare le operazioni ci hanno pensato i portuali, manifestando tutto il proprio dissenso contro l'autoproduzione, stavolta sono i lavoratori di Port Mobility ad astenersi dal lavoro per la giornata di domani, dalle 6 alle 18. 



Lo sciopero è stato indetto ieri da Filt Cgil, Usb e Ugl, dopo l'incontro di lunedì scorso presso l'Adsp; le tre segle sindacali si sono dette totalmente insoddisfatte delle risposte ottenute, con le trattative in corso tra società e vertici di Molo Vespucci che non hanno portato ai risultati sperati. "Da diverso tempo - hanno spiegato i segretari Borgioni, Ricci ed Attig - abbiamo aperto lo stato di agitazione evidenziando una serie di criticità". Si parte dalla mancata assunzione dei lavoratori stagionali, 20/25 almeno, necessari a far funzionare il servizio durante il periodo estivo, al mancato rinnovo della contrattazione di secondo livello, ossia quella integrativa, fino all'incertezza sul futuro di largo della Pace. Durante la riunione è emerso, soprattutto, il mancato accordo sul piano operativo sia annuale che pluriennale: questo non permette di garantire una programmazione adeguata. Come sottolineato dal segretario della Filt Cgil Alessandro Borgioni, l'obiettivo era quello di poter arrivare ad un accordo tra Port Mobility e Adsp per consentire da una parte di poter programmare le attività con un certo respiro e, da un’altra, di poter avviare un confronto sulla contrattazione di secondo livello. Oltre alla definizione del piano dei servizi, e di conseguenza dei corrispettivi che l’Autorità Portuale deve assicurare a Port Mobility, rimane da definire il futuro di largo della Pace, dove Port Mobility continua ad operare in regime di proroga. Una proroga che scadrà il prossimo 31 agosto.



"Riteniamo ingiusto - hanno concluso - che questa situazione d'incertezza sia pagata dai lavoratori". Domani si terrà un presidio dalle 14 alle 16 sotto la sede dell'Authority a Molo Vespucci.