NOVARA - La sera di sabato 16 marzo u.s. la Polizia di Stato di Novara è intervenuta in una zona centrale di Novara dove era stato segnalato il pestaggio di un giovane da parte di cinque persone. Giunti sul posto, viene individuato un ragazzo dominicano, che si presentava semi spogliato e coperto di sangue. Il giovane, che aveva casa, cantina e garage a soqquadro, si mostrava molto spaventato e non collaborativo e cercava di minimizzare l’accaduto. Solo grazie all’intervento dei genitori, lo stesso decideva di recarsi in ospedale dove gli venivano diagnosticate la frattura del setto nasale e la perforazione del timpano destro con un’iniziale prognosi di 21 giorni. Nell’immediatezza, gli investigatori della locale Squadra Mobile, apprendevano che al medesimo erano stati altresì sottratti il telefono cellulare ed il veicolo a lui in uso di proprietà dei genitori, e che il pestaggio era stato determinato dalla sparizione di una valigia contenente stupefacente, per un valore di 40.000 euro, della quale il giovane era stato incolpato, circostanza che lo stesso negava. Nel corso della violentissima aggressione il ragazzo veniva altresì minacciato che, qualora non avesse determinato la restituzione della valigia, le conseguenze fisiche sarebbero state letali, lasciando chiaramente intendere che quello era solo un avvertimento. Determinati nel loro propositi, i rei non si fermavano a questo ed oltre a minacciare il giovane hanno, fin dalla sera stessa, proferito gravissime minacce telefoniche all’indirizzo dei genitori, rappresentando conseguenze letali sia per loro che per il figlio qualora non avessero ottenuto quanto voluto.



 





L’ESCALATION DI VIOLENZA VERBALE





L’aggressività e l’attuazione dei propositi criminali dei rei non si sono arrestate nemmeno con il passare del tempo e gli stessi, lungi dal desistere, hanno proseguito nelle loro minacce mettendo in atto una vera e propria escalation di violenza verbale che ha fatto sì che il giovane, in data 29 marzo u.s., dopo essersi rifugiato in casa dal giorno del pestaggio, terrorizzato dalle possibili conseguenze, decideva di lasciare il territorio nazionale. Neanche questo fatto ha determinato l’interruzione delle condotte, proseguite con continue gravi minacce nei confronti dei genitori. (Agg.11/5 ore 21,12)





ASSOCIATI AGLI ISITUTI DI NOVARA E VERCELLI





I successivi esiti delle attività investigative consentivano di raccogliere gravi ed inconfutabili indizi di colpevolezza a carico di G.E, albanese di trent’anni con precedenti di polizia per stupefacenti, T.V., italiana di 24 anni con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e Z.M.B.S., tunisino di 41 anni pluripregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio e con precedenti di polizia per stupefacenti. L’impianto accusatorio veniva totalmente condiviso dall’Autorità Giudiziaria procedente, che richiedeva ed otteneva dal GIP l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei tre indagati, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati rapina aggravata, lesioni aggravate e tentata estorsione aggravata.

Nella mattinata odierna personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione alle tre misure coercitive; durante le perquisizioni domiciliari sono state rinvenute modiche quantità di sostanza  stupefacente del tipo marijuana ed i due uomini sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori. I rei, al termine degli atti di rito, sono stati condotti presso le carceri di Novara e Vercelli a disposizione dell’A.G.. (Agg.11/5 ore 21,16)