CIVITAVECCHIA - Lo avevano fatto intendere già al momento della scelta della conferenza dei servizi di affidare la realizzazione del porticciolo per yacht e megayacht al porto storico, all'ombra del Forte Michelenagelo, alla società Roma Marina Yachting, joint venture tra Port Mobility e Porti di Monaco. E così è stato. La Porto Storico di Civitavecchia, una delle società che aveva avanzato una propria proposta progettuale, è infatti pronta a presentare un ricorso al Tar del Lazio. 



Ad essere contestata è l’intera procedura seguita nel corso della conferenza di servizi che va avanti dal 15 ottobre del 2015 e i cui atti sono secretati. Vale la pena di ricordare che nella conferenza di servizi sono presenti il Comune, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso il Provveditorato, la Regione Lazio, l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, l’Agenzia delle Dogane e l’Agenzia del Demanio. Ebbene, per la Porto Storico, rappresentata dal general manager della Medov, Massimo Mensurati, e assistita legalmente dall’avvocato Enrico Pierantozzi, la Roma Marina Yachting sarebbe in palese conflitto di interessi, visto che quando è iniziata la procedura aveva una quota del suo capitale sociale detenuta direttamente dall’Autorità Portuale e che si sarebbe costituita pochi giorni prima di presentare la richiesta di concessione. Il conflitto di interessi sarebbe poi avvalorato dal fatto che lo stesso Ente avrebbe già assegnato a Port Mobility, controllante di Roma Marina Yachting, la facoltà di sfruttare temporaneamente i beni che costituiscono l’approdo turistico. Ma la Porto Storico srl, composta, oltre che da Medov, da società specializzate che operano in porti turistici importanti, contesta anche il ruolo avuto dagli enti partecipanti alla conferenza di servizi, in particolare il Ministero che in poche righe ha comunicato la sua decisione di selezionare il progetto presentato dalla Roma Marina Yachting. Contesta, inoltre, il fatto che la stessa società vincitrice non avrebbe, a suo giudizio, il know how necessario per poter gestire l’approdo turistico. Insomma, tutta una serie di presunte anomalìe che hanno indotto la Porto Storico a decidere di presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, al quale sarà chiesto di valutare gli eventuali profili di illegittimità della procedura seguita nella conferenza di servizi e di sospendere l’iter di aggiudicazione.