CIVITAVECCHIA - Un progetto da oltre 22 milioni di euro, con la richiesta di concessione per 40 anni. È quello presentato dalla Roma Marina Yachting srl, società partecipata al 70% da Port Mobility, e scelto dalla conferenza dei servizi per riqualificare il porto storico. Progetto che, come spiegato dal sindaco Antonio Cozzolino e dal presidente dell’Adsp Francesco Maria di Majo, meglio ha risposto ai tre criteri cardine: ambientale, paesaggistico ed economico; turistico e relativo alla sicurezza della navigazione. Tre i soggetti rimasti, dei cinque iniziali, con la conferenza dei servizi durata più di due anni: Porto Storico, Naval Service e Roma Marina Yachting. Comune, Authority, Capitaneria, Vigili del fuoco, Dogane e gli altri enti preposti hanno quindi verificato la corrispondenza dei progetti alle osservazioni evidenziate nel corso delle sedute, notando alla fine l’impossibilità alla comparazione, «tanta la disomogeneità - ha sottolineato il presidente Di Majo - tra quelli presentati. Ora, una volta individuato quello della Roma Marina Yachting, contiamo di procedere in maniera più celere con il progetto definitivo e poi con la fase esecutiva e la concessione vera e propria da parte dell’ente». 



Per quanto riguarda i dettagli del progetto, si tratta non solo di un ingente investimento economico, ma di un’importante operazione di valorizzazione e riqualificazione, pensata in due fasi. All’interno del progetto, inoltre, è previsto un investimento di 13 milioni di euro per il completamento della Darsena Servizi e della viabilità di collegamento, per poter dislocare ad esempio i rimorchiatori attualmente ospitati alla banchina San Teofanio. Un progetto da circa 22,5 milioni di euro, la maggior parte dei quali - circa 20 milioni - da utilizzare per la prima fase, per 151 posti. Ecco perché la conferenza dei servizi ha giudicato proporzionale la durata richiesta, di 40 anni appunto, all’investimento proposto. Limitate poi l’edificazione ed il passaggio/sosta auto, con adeguati servizi e positiva riqualificazione dell’area. Salvaguardato anche il piccolo diporto, con la società che si è detta disponibile anche ad incontrare le tre associazioni diportistiche attualmente presenti nel porto storico.



È stato quindi il sindaco Cozzolino ad auspicare un’accelerazione, per far sì che si possa finalmente realizzare «un’infrastruttura strategica - ha sottolineato - importante per l’economia del territorio, il turismo e per una diversa visione del porto». Porto che, come ricordato dal presidente Di Majo, può così avviarsi al suo sdoppiamento, con la parte storica dedicata alla nautica da diporto, con un nuovo accesso a sud, e quella industriale e turistica commerciale verso nord. «Ringrazio tutte le Autorità competenti - ha aggiunto Edgardo Azzopardi, ad Port Mobility - per l’unanime indicazione nei confronti della Roma Marina Yaching, ringrazio il Dott. Alexandre Keusseoglou, Presidente della Societe Monegasque Internationale Portuaire (SMIP), il dottor Giovannni Battista Borea d’Olmo e l’avvocato Marco Paoletti che insieme a Port Mobility partecipa nella Roma Marina Yatching e soprattutto S.A.S. Il Principe Alberto II di Monaco che ha creduto nell’iniziativa. Infine ringrazio gli Ingegneri della Rogedil Servizi Guerra e Cosimi nonché i miei figli architetti Alessio e Francesco Maria per il progetto che ha vinto, insieme a tutti i commercialisti, i tecnici e gli avvocati che ci hanno accompagnato in questa meravigliosa avventura».



I tempi però potrebbero non essere così brevi. A quanto pare infatti la Porto Storico avrebbe già mostrato alcune perplessità, pronta a percorrere vie legali una volta visionati i progetti e i verbali delle sedute.