CIVITAVECCHIA - Futuro nebuloso per i lavoratori del comparto navettamento del porto di Civitavecchia.
È quanto emerge da una nota inviata dai responsabili territoriali Giancarlo Ricci (Usb lavoro privato) e Angelo Manicone (Filt Cgil) che esprimono «soddisfazione per il lavoro svolto nella vertenza dei lavoratori ex Royal Bus - hanno sottolineato - dopo il licenziamento collettivo di 33 lavoratori avvenuto il 31-01-2018 ed una conciliazione con la società Port Mobility, firmata il 28 febbraio del 2018. Conciliazione che dava certezza di lavoro a soli 26 autisti e un impegno da parte sia di Port Mobility che di Autorità di sistema portuale di Civitavecchia, nei vari colloqui effettuati con quest’ultima, di dare e cercare una possibilità anche ai lavoratori rimasti fuori dalla conciliazione». Una risposta che però, come sottolineano Ricci e Manicone, non è ancora arrivata «per motivi non ascrivibili alla volontà dei soggetti sopra indicati, ma dalla congiuntura non propriamente florida nell’area portuale».
I due sindacalisti ricordano che al momento i servizi di navettamento si dividono in Autostrade del mare e crocieristico. Il primo è stato internalizzato dalla Port Mobility «come da impegni presi durante le trattative di conciliazione» con nove lavoratori «con ulteriore allargamento della platea dei soggetti nel prosieguo del servizio». Per quanto riguarda il servizio crocieristico, invece, è svolto ancora in provvisorietà dalla Caperna bus di Roma. «Non ci possiamo dire soddisfatti appieno - hanno detto i sindacalisti - perché il servizio è in attesa della gara europea ad oggi ancora non espletata» secondo i sindacalisti «per la diatriba nata tra Autorità di sistema portuale di Civitavecchia e la società Port Mobility. Gara sospesa - aggiungono Ricci e Manicone - fino al 9 maggio, da parte di Port Mobility, in attesa che la Adsp di Civitavecchia si pronunci definitivamente sulla questione». Motivazioni che nel complesso impediscono «la piena soddisfazione - concludono - della vicenda di 33 lavoratori legati ai servizi di navettamento nel porto di Civitavecchia».
Ma intanto sono gli stessi lavoratori a lanciare un grido d’allarme. A quanto pare, infatti, non risulterebbero ancora versati i tfr (trattamenti di fine rapporto) che la Royal bus deve agli ex dipendenti che si dicono stanchi e pronti a tornare a manifestare.