TARQUINIA - Il 23 febbraio scorso sette associazioni  (Italia Nostra sez. Etruria, Sib di Tarquinia, Assotur, Associazione per il lido di Tarquinia più, Forum Ambientalista, wwf, GRIG) hanno lanciato la petizione per salvare il fiume Marta, in occasione dell’incontro pubblico svoltosi  presso la sala consiliare comunale di Tarquinia. 

In occasione di tale incontro è stato realizzato un dossier sul fiume Marta che spiega in dettaglio la situazione sullo stato delle acque di balneazione di Tarquinia, scaricabile dal blog “Per il bene di Tarquinia”. 

Nel dossier è approfondito il problema più urgente: i quattro depuratori che utilizzano il fiume Marta per convogliare i reflui da essi in uscita non sono efficienti, alcuni mal funzionano, uno, persino, è fermo dal mese di settembre 2017. Tutte le associazioni ribadiscono quanto sia importante “sottoscrivere la petizione e raggiungere quegli utenti che d’estate vengono a Tarquinia per passare le vacanze, che acquisteranno maggior fiducia, per la concretizzazione di un progetto di interventi che finalmente riportino in vita l’unico emissario del Lago di Bolsena”. 

La petizione è stata affidata ai volontari delle associazioni e a tutti quelli che vorranno raccogliere le firme ed è stata attivata anche online  http://chng.it/KMjG4rYNnq. 

Il commissario prefettizio di Tarquinia Giuseppe Ranieri  ha dato l’autorizzazione a mantenere una copia della petizione nell’ufficio protocollo del comune di Tarquinia. 

“L’obiettivo comune – spiega Marzia Marzoli di Italia Nostra sezione Etruria - sarà quello di farlo firmare alle migliaia di utenti, che amano Tarquinia e non si arrendono all’ idea di un fiume, che danneggia l’ecosistema del mare e il diritto ad un mare pulito”.