di TONI MORETTI



CERVETERI – Non passa giorno che la maleducazione e l’inciviltà di chi continua ad abbandonare rifiuti nei posti più disparati, attentando al decoro pubblico e all’igiene della città non provochino ora sdegnati, ora minacciosi appelli, giusti e sacrosanti da parte dell’assessore competente, Elena Gubetti, della sua delegata all’ambiente a nome di una amministrazione tutta che sembra impotente a trovare il sistema per fare entrare nella zucca, a quella parte certamente minoritaria della cittadinanza, che quelle cose non si fanno. Ci rimette tutta la città, la sua immagine, la sua dignità, il suo ruolo di città che ha segnato la storia e che si sforza di promozionarsi sulla scena mondiale come città da visitare, per vedere i tesori antichi o quelli che hanno lasciati, superstiti dei saccheggi perpetrati da incivili di epoche passate, perché è cosa certa, gli incivili ci sono sempre stati. Del fenomeno, la gente ne parla, è frequente nei  ragionamenti  di chi ama intrattenersi con discorsi che partono da lontano e che vanno sempre a finire in politica fino a fare infiniti paragoni con quella o quell’altra amministrazione fino ad arrivare al fatidico, revival, ultimamente tornato in auge: “Quando c’era Lui, caro lei... e via giù con nostalgici pensieri fino alla risposta automatica: “Certo, queste cose non esistevano perché non si poteva parlare e quindi nessuno veniva informato”.   Ma oggi per fortuna si può parlare, si possono muovere delle critiche, si può persino avere l’ardire di chiedere a quell’assessore che legittimamente fustiga gli incivili: “E’ segno di civiltà tenere nella piazza più importante della città, quella intitolata ad Aldo Moro, vicino al capolinea del servizio di trasporto pubblico e di quello extraurbano, porta di accesso al centro storico dove si arriva al palazzo principesco, al museo Caerite, dove arrivano gli autobus carichi di turisti, una struttura nuova, realizzata da pochi anni con funzione di servizi pubblici, fornita di telecamera per la videosorveglianza, chiusa e nel degrado più assoluto?’’ Il fatto è che non è chiusa temporaneamente ma è chiusa perennemente, tanto che molti anziani, magari con una prostata ormai incivile, fatti i primi quattro gradini di fronte al cancello chiuso, tornano indietro e molti, siamo sicuri, sono costretti a dover urinare a ridosso della fontana monumentale che offre un certo riparo alla vista, con tanta gioia degli addetti alla raccolta dei rifiuti, incaricata di tenerla pulita, che al mattino sono costretti a versare in quel luogo, litri e litri d’acqua nel tentativo di attenuare l’odore dell’urina che ristagna. C’è da dire poi, che quella fontana-monumento, diventa meta del soddisfacimento di quel tipo di bisogno di manipoli di ciclisti che dopo l’estenuante salita che porta alla piazza, fanno fatica a reggerla e trovando chiuso...  Orbene se l’assessore dice che probabilmente, problemi di bilancio non permettono di assumere chi possa tenere l’impianto, si fa per dire, aperto e tenerlo pulito e decoroso e se lo stesso dovesse ripetere anche il vice sindaco Zito che del bilancio è assessore, si potrebbe rispondere che potrebbe frugare e creare un disavanzo ed elargire a qualche associazione qualche contributo mirato a pulire anche i “cessi”, perché anche questa funzione fa parte della promozione e dell’accoglienza, e se si dovesse arrivare al sindaco, gli si potrebbe chiedere che quella Multiservizi della quale il comune è socio unico con un management che produce utili in teoria ridistribuibili in servizi per la collettività, che segue il verde e l’illuminazione, non potrebbe farsi carico anche di quel servizio? Tante potrebbero essere le soluzioni per impedire che Cerveteri che aspira a salire sulla terrazza “Martini” del mondo nella piazza più importante, dietro un monumento moderno ma gradevole, ospiti suo malgrado un “cesso” a cielo aperto.