TARQUINIA - Bello, accogliente, elegante, chic. Poltrone comode, spazi giusti, ottima acustica. Il teatro comunale di Tarquinia piace. Tanto entusiasmo ieri quando si sono aperte per la prima volta le porte del tanto atteso spazio culturale sul quale hanno lavorato diverse amministrazioni comunali, in decenni di slanci e battute d’arresto. E proprio gli ex sindaci, Mauro Mazzola e Alessandro Giulivi e la sub commissaria Luciana Coretto ieri pomeriggio hanno preso parte alla cerimonia inaugurale del teatro San Marco che non ha deluso le aspettative. La firma, quella del noto architetto Leonardo Proli, era già di per se una garanzia, ma il gusto nell’armonizzare le caratteristiche architettoniche della ex chiesa San Marco con i moderni pannelli fonoassorbenti e nel proporre una adeguata distribuzione dei posti che permettono una ottima visibilità, ha veramente incontrato il favore del pubblico, tarquiniese e non, che non ha voluto mancare all’appuntamento.



Primissimi a salire sul palco ieri pomeriggio i componenti della Banda Giacomo Setaccioli che con grande orgoglio hanno reso omaggio all’evento. Molto applaudita poi la performance di Pino Quartullo e Lino Guanciale in “Come se fosse lei”.



Tutto pieno il teatro ieri sera, con i tarquiniesi che nonostante il freddo hanno risposto in massa all’appuntamento, facendo registrare la soddisfazione della sub commissaria Coretto per “aver accolto così calorosamente il nostro invito”, ha detto.  “Avete risposto - ha aggiunto - con viva partecipazione facendo registrare il sold out e quindi vi ringrazio. Ringrazio tutta Tarquinia e le amministrazioni che ci hanno preceduto, perché sono state loro, a dare il via a tutto questo, avviando il progetto e portando avanti gran parte dei lavori che noi abbiamo semplicemente concluso con grande soddisfazione. Siamo convinti che il territorio di Tarquinia abbia una profonda vocazione culturale e che un teatro fosse necessario in questa realtà”. Infine la citazione di Claudio Abbado: “Mi piace recitare il maestro Abbado che diceva: la cultura è un bene primario come l’acqua e le biblioteche, il cinema e il teatro soprattutto sono come gli acquedotti, quindi ben venga che anche Tarquinia abbia il suo teatro”.



Sulla stessa linea le parole di Luca Fornari dell’Actl: “Giornate come questa sono molto importanti. Riaprire un luogo come un teatro è un fatto importantissimo per le comunità e per la crescita dei territori. La Regione Lazio ha finanziato i lavori che le amministrazioni e poi questo commissario hanno chiuso in maniera positiva. La vostra risposta credo sia la maniera più bella per ricominciare questo percorso. Ci auguriamo che sia l’inizio di un cammino lungo”.



Apprezzata la sceneggiatura scritta dallo stesso Quartullo tre anni fa che ha portato in scena Tarquinia e le sue bellezze, il giornalismo, l’amore, il sesso e la malattia ...in un intreccio divertente e anche un po’ triste tra lui, lei e l’altro che ha tenuto alta l’attenzione del pubblico fino all’ultima scena. “Tarquinia mi piace - ha detto in chiusura Pino Quartullo - lo dimostra il fatto che ho scritto questa sceneggiatura tre anni fa quando non sapevo che avrei inaugurato un teatro a Tarquinia e che avrei fatto un workshop a Tarquinia, cosa che ho fatto lo scorso anno. Evidentemente era destino portare Tarquinia in questo teatro. Confermo che questa città mi piace molto”. Quartullo ha ringraziato i presenti, e fatto i complimenti a chi ha realizzato il teatro”È molto bello”, ha detto. “Ci auguriamo - ha concluso - che questo teatro sia sempre pieno come oggi”.