ALLUMIERE - «Che l’ostruzionismo di alcuni sindaci e presidenti di Regione al decreto sicurezza sia anche una mossa da campagna elettorale è indubbio, ma è altrettanto indubbio però che la gestione dell’immigrazione non possa essere fatta sulla pelle degli innocenti, degli ultimi, dei disperati». Ad esprimersi così il membro del direttivo del gruppo collinare ‘’Cento Passi’’ Rifondazione Comunista, Piero Del Frate, che interviene sulla questione del Decreto Salvino sull’immigrazione. «E’ una questione di umanità ed etica prima che politica. E infatti anche all’interno del M5S non tutti sono d’accordo (anche, per esempio, i sindaci di Livorno, Carrara e Pomezia per citarne alcuni). Va fatto un serio piano di interventi per migliorare le condizioni di tante nazioni, per diminuire le partenze, per diminuire gli incidenti in mare, per controllare gli ingressi e per permettere l’integrazione di chi viene accettato - prosegue Piero Del Frate - il Global Compact era un atto di indirizzo molto valido per intraprendere questa direzione ma l’Italia non lo ha firmato per mantenere la propaganda, proprio come stanno facendo sindaci e presidenti di regione adesso. Siamo tutti in una perenne campagna elettorale e secondo me questa è la prima vera sconfitta del cosiddetto «governo del cambiamento». Io non vedo cambiamento, vedo solo un peggioramento della dialettica politica ed una deriva decisa e pericolosa a destra (perché reddito di cittadinanza e quota 100, oltretutto fortemente ridimensionate, sono solo un palliativo, non sono interventi «di sinistra» se non vengono accompagnati da un serio progetto di rilancio del lavoro, del diritto al lavoro, dei diritti sul lavoro e della sicurezza sul lavoro)».