Sulla vicenda del licenziamento dell'ingegner Nunzi interviene direttamente il presidente Gianfranco Di Ludovico. «Fin dall'insediamento - afferma - l'attuale Cda ha dovuto affrontare il problema di una transazione scaturita dalla vertenza sollevata dall'ing. Nunzi e definita per la somma di Euro 620.000,00. La conciliazione sottoscritta in data 12.05.2005, all'insaputa dell'allora Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori, è stata oggetto, successivamente alla stesura, di verbali dell'organo di controllo interno, inviati alla Giunta Regionale, che hanno rilevato diversi motivi di illegittimità ». In seguito «è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia inviato per conoscenza alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti e alla Giunta Regionale del Lazio». Si è riscontrato che la determinazione di incarico del legale difensore dell'Ater è stata scritta di proprio pugno da parte dell'ing. Nunzi, che l'opposizione alla vertenza di Nunzi da parte del legale difensore dell'Ater stata colpevolmente tardiva». «Inoltre, durante la gestione dell'ing. Nunzi della sezione gestione del patrimonio, non sono state avviate le pratiche di decadenza per superamento del reddito previste dalla normativa regionale, nà© le pratiche di decadenza per possesso di proprietà  immobiliari in capo agli assegnatari o ai componenti dei nuclei familiari. Inoltre sono stati concessi 4 comodati di alloggi ad altrettanti nuclei familiari senza la dovuta assegnazione da parte del Comune. Infine sono stati stipulati 11 contratti di locazione, durante la gestione del patrimonio dell'ing. Nunzi, senza il regolare iter di assegnazione da parte del Comune. Per quanto concerne la gestione e l'assegnazione dei lavori di manutenzione del patrimonio, si è riscontrato che la quasi totalità  è stata sempre a favore delle stesse ditte senza l'esame e il confronto opportuno di diversi preventivi di spesa, in barba alla libera concorrenza e alla trasparenza dell'atto amministrativo. A tal proposito l'attuale C.d.A. ha dovuto modificare il regolamento dell'affidamento dei lavori in economia, che consentiva, seppure in parte, tale distorta gestione della cosa pubblica».

Inoltre Di Ludovico fa menzione dello «scontro verbale, con l'ing. Nunzi che ha messo le mani addosso al direttore generale». Secondo Di Ludovico dunque «il provvedimento di licenziamento è stato ampiamente motivato, non è stato assolutamente affrettato, non è stato conseguenza di attacchi politici e gran parte dei fatti accaduti sono già  al vaglio della Procura della Repubblica. Inoltre prima di emettere un provvedimento di tale gravità  sono state informate le autorità  competenti della Regione Lazio e l'Assessore ai LL. PP. della stessa Regione».