Ato2, tutti perplessi tranne i Ds. Potrebbe sintetizzarsi così la prima parte del dibattito in Consiglio comunale sul passaggio al sistema idrico integrato. Dopo una breve introduzione del Presidente del Consiglio, Tiziano Cerasa, del sindaco Saladini e del consigliere Vinaccia che, per le minoranze, ha spiegato le motivazioni della convocazione della seduta, la parola è passata all'assessore al Bilancio., il diessino Pino Cascianelli, che ha spiegato, in base allo studio preliminare svolto in proposito, come ormai, nella gestione dell'acqua, per il Comune esista un divario sostanziale tra le entrate e le spese a causa di una serie di problemi cronici, della vetustà  degli impianti e soprattutto dei costi alti relativi alle forniture dai vari consorzi: Medio Tirreno, Nuovo Mignone, Oriolo, Siit e la stessa Acea. Cascianelli ha poi sottolineato come, in base alla convenzione che si dovrebbe stipulate con Ato 2, ci sarebbero 350 mila euro all'anno che Acea verserebbe per l'affitto degli impianti e un ribasso della bollette del 4% per il 2007 e del 17% per il 2008. Insomma un sostanziale vantaggio del quale però non è sembrato convinto il consigliere della Margherita Aldo Gatti, abbastanza duro nel suo intervento arrivando a dire che «sembra che il servizio non si voglia far andar bene per consegnarlo all'Acea» nà© i sindacati, praticamente tutti contrari al passaggio, nà© la Lista Saladini con Marco Di Gennaro e i socialisti con Vincenzo Gaglione, che si sono entrambi detti convinti che si debba verificare meglio prima di prendere ogni decisione. Quindi la parola è passata al presidente di Ato2, Sandro Cecili che ha assicurato l'assorbimento dei lavoratori senza però specificare se consortili, comunali o entrambi, riprendendo quanto detto poco prima dall'ing. Piotti di Acea. Intervento contro il passaggio al sistema idrico integrato pure da parte di Renato Solinas, presidente del consorzio Nuovo Mignone, mentre De Crescenzo di Rifondazione ha fatto notare come la legge Galli non preveda l'adesione ad Ato2, ma solo una riorganizzazione del servizio idrico.

Per avere meglio il polso della situazione all'interno della maggioranza vale però la pena approfondire l'intervento di Aldo Gatti, il quale ha ricordato, tra l'altro che il Comune, con il passaggio all'Ato si troverebbe a farsi carico anche dell'approvvigionamento della scuole, delle caserme, e del Comune stesso e che quindi, in questo senso, i 350 mila euro annui versati da Acea non porterebbero alcun beneficio. Gatti ha poi polemicamente sottolineato come della questione non si sia mai «discusso in maggioranza. O meglio a parlare con Acea alcuni ci sono andati, in maniera anche scorretta».

«Tra l'altro - ha aggiunto - mi risulta che l'Ato abbia già  comprato un capannone in zona industriale dai soliti noti». Cosa che, in seguito, è stata parzialmente smentita dal presidente della spa che ha detto che «in proposito non c'è nessuna trattativa». Nettamente contraria infine la sinistra che con Marco Piendibene (Ud) ha affermato che «ci sono soluzioni economicamente molto più convenienti».