«Chi nei Ds sostiene veramente la candidatura di Tidei alla presidenza dell’Autorità Portuale?». Se lo chiede il dirigente del partito Roberto Tamagnini, che esprime alcune perplessità sullo svolgimento della direzione di lunedì scorso.
«Tralasciando il fatto che si è trattato di una riunione convocata solo il giorno precedente, trovo abbastanza improprio che esponenti di spicco del partito sostengano che Tidei è il candidato di tutti o di una buona parte dei Ds, quando l’ordine del giorno in merito non è stato mai votato». Secondo il racconto di Tamagnini infatti al momento del voto, intorno alle 20.30 «dei tanti compagni, ne erano rimasti solo 9, il che ha impedito che si procedesse alla votazione, visto che il numero legale è di 27, la metà esatta dei 54 componenti la direzione». Non si sono infatti potute mettere ai voti nemmeno le altre mozioni, come quellapresentata dall’ex assessore Alessio Gatti, nella quale si chiedeva il ritiro della tessera di Giancarlo Frascarelli, alla luce della sua firma per le dimissioni (poi ritirate), che equivale ad una ‘‘sfiducia’’ nei confronti del sindaco. «Non si può parlare di serietà e rispetto delle regole - afferma Tamagnini - quando si vanno diffondendo decisioni che il partito non ha mai preso». Particolarmente gustoso, durante la riunione, l’intervento del senatore Ranalli, secondo il quale sono due le ipotesi che devono guidare l’azione dei Ds nei prossimi mesi: «Tidei presidente dell’Autorità Portuale o in alternativa Tidei Sindaco».