FABRIZIOdi MARCO SETACCIOLI

Sono durissime le reazioni all’intervento di commiato pronunciato dal sindaco uscente Gino Saladini. Infuriata la replica di uno dei consiglieri dimissionari Fabrizio Reginella, secondo il quale la caduta è stata determinata unicamente da un evidente fallimento politico e che proprio non ci sta a sentirsi definire traditore. «Mi dispiace – dice Reginella – che Saladini parli di chi si è assunto la responsabilità di mandare a casa l’amministrazione, definendoli ‘‘killer politici’’ e ‘‘cavalli di troia’’, perché dovrebbe al contrario essergli chiaro, ora più che mai, che proprio lui è il cavallo di troia per eccellenza, iniettato nella sinistra al solo scopo spaccarla, a beneficio di qualcuno. In questi mesi non ha fatto che parlare del suo seguito personale, quando basta andare a rivedere i risultati delle schede per rendersi conto che i voti secchi sono molti meno di quanti ad esempio ne ha avuti De Sio. Quanto a tradimenti poi – prosegue Reginella – credo che l’ex sindaco sia l’ultimo a poter parlare, visto quanto ha fatto in questi mesi. Tentare di far passare l’Ato 2, come lui auspicava, e come ha tentato di fare fino all’ultimo, ad esempio, è o non è un tradimento nei confronti del proprio programma elettorale e soprattutto di quelle famiglie indigenti alle quali l’Acea avrebbe staccato l’acqua in caso di morosità? Spendere così tanti soldi pubblici per mettere in scena Concha Bonita è o non è un tradimento nei confronti dei cittadini ai quali abbiamo detto che non c’erano soldi per riparare le strade? E potrei citare i maxi stipendi elargiti ai membri di una segreteria che costava il doppio di quella di De Sio e molto altro ancora. Giudicherà la gente se è più traditore chi ha raccontato favole ai cittadini con “il futuro è di chi cambia”, che a questo punto assume contorni gattopardeschi, o chi, come noi, ha preso atto purtroppo, che la direzione intrapresa era opposta a quella promessa».
Deciso anche l’intervento del diessino Frascarelli, secondo il quale è ingiusto parlare di tradimento per chi come lui ha ritirato la firma prima che la giunta cadesse. «In tutta la mia carriera polita e amministrativa, mi sono comportato sempre con estrema lealtà e schiettezza ed è forse stato questo il mio grande problema. Credo che Saladini abbia fatto diversi enormi errori, inclusa la scelta di non valorizzare adeguatamente chi gli aveva portato voti e consensi, preferendo al contrario premiare, anche con nomine assessorili, persone sonoramente bocciate dalle urne. Alla luce di questo - FRASCARELLIprosegue - fa male ritrovarsi ad una conferenza stampa conme quella dell’altro giorno e sentir pronunciare solo insulti contro di me. Allo stesso modo non ho condiviso il suo modo di rivolgersi il modo sgarbato e presuntuoso di rivolgersi a personaggi dell’opposizione, come Vinaccia e Piendibene. A mio parere – ha detto Frascarelli – dovrebbe piuttosto fare un po’ di autocritica e domandarsi se si sia poi comportato così bene con tutti coloro che gli hanno portato consensi. A me – conclude – l’ex sindaco si è mostrato per quello che è: rancoroso ed arrogante». Frascarelli chiarisce anche di non voler uscire dai Ds, sottolineando però al contempo che il partito «farebbe bene a fare un po’ più di autocritica e a prendersela, più che con me, con tutti quei personaggi che hanno costituito motivo di scontro sia nella maggioranza che cono l’opposizione e soprattutto con chi della politica ha fatto, per usare un eufemismo, un cattivo uso».