«La nomina di Ciani è un imbroglio elettorale, oltre che uno schiaffo agli elettori ed ai consigli comunali che tra soli due giorni usciranno dalle urne». È duro il commento del candidato sindaco del Patto per la Città Gianni Moscherini sul rinnovo dei vertici di Molo Vespucci, eseguito proprio a ridosso della scadenza elettorale. Moscherini sottolinea infatti come il voto interessi ben tre dei quattro comuni del Network, i cui consigli comunali non potranno quindi esprimersi in merito, come invece previsto dalla legge. Secondo il candidato si tratta inoltre di una nomina «illegittima, con programmi di presenza immediata a sostegno del candidato sindaco di una parte del centro sinistra, cosa che suona come una mancanza di rispetto nei confronti degli altri cinque. Le istituzioni – prosegue Moscherini – sono altra cosa. Va detto poi che la nomina, a dispetto di quanto si vuole far credere, non sarà ufficiale prima del passaggio nelle commissioni parlamentari e quindi solo tra un mese. A detta di numerosi amministrativisti, si tratta inoltre di una nomina illegittima perché il nome di Ciani non appare in nessuna terna ufficiale, ma solo in una informale trasmessa da Marrazzo a Bianchi. Si tratta dunque di un atto che è destinato a fare la stessa fine del precedente decreto del Ministro, cioè ad essere sonoramente bocciato dal Consiglio di Stato, che proprio in questi giorni ha corretto l’errore commesso nell’ordinanza. Avevo – continua – un rapporto di amicizia e di collaborazione con Ciani e mi dispiace che lui si sia prestato ad una operazione elettoralistica, dando così alla sua nomina una caratteristica totalmente politica di parte, con nessuna qualificazione tecnica. Anche per questo continua dunque la mia battaglia, quella di Davide contro Golia, sperando che a me, dopo le elezioni, si aggiungano anche gli altri comuni del network, affinché si giunga insieme all’individuazione di una terna di tecnici tra i quali il Ministro possa scegliere nei termini di legge. Questo al contrario – attacca ancora Moscherini – è solo dell’ennesimo atto di prepotenza voluto per arrecare danni al porto di Civitavecchia, dove al momento non esiste nemmeno un’autorità in grado di firmare gli atti che impegnano l’Autorità Portuale, proprio a causa dell’arroganza e l’incompetenza mostrata dal presidente Marrazzo e dal Ministro. Di questi danni – conclude – presenteremo il conto al professor Bianchi con un esposto alla Corte dei Conti, con l’auspicio che paghi di tasca sua, senza sperare che come sempre siano i cittadini ad accollarsi i danni combinati dai politici».