CIVITAVECCHIA - A chi li accusava di non aver portato avanti una seria e concreta opposizione i consiglieri di minoranza, uniti e compatti, hanno risposto stamattina, chiarendo come «nei momenti importanti abbiamo sempre dimostrato la massima serietà, manifestando - hanno aggiunto - contrarietà verso proposte scellerate come poteva essere la pirolisi, come la colata di cemento alla Frasca o tra San Gordiano, Campo dell’Oro e Boccelle». Insomma, l’opposizione, gli 11 consiglieri di minoranza, sono pronti, se necessario, a sfiduciare il Sindaco e la Giunta, «contrariamente - hanno aggiunto - a quello che pensa qualcuno, come l’ex assessore allo Sviluppo Alessio De Sio». Loro le 11 firme sono disposti anche a metterle nero sui bianco, ma certo ne servirebbero altre e così fanno appello a quelle forze di maggioranza che sono insoddisfatte di quanto messo in atto in questo anno. E, a vedere bene, considerando le diverse uscite di questi giorni, non sono poche. Lo ha detto chiaramente Manuedda, dei Verdi: «Siamo pronti ad aprire il dialogo con chi, nella maggioranza, è insoddisfatto dell’azione amministrativa. Si tratterebbe di un’importante opera di sanità pubblica». D’altronde, come ha aggiunto anche Marco Piendibene, di Sinistra Democratica, «questa è una maggioranza che si è fatta opposizione da sola - ha spiegato - finora il sindaco è stato soltanto un elemento di divisione, mentre il suo PIENDIBENEruolo dovrebbe essere differente. Lo dimostrano anche i 3 scioperi in un anno di dipendenti comunali, vigili e settore trasporti. Il fallimento di questa Giunta è stato certificato dalla stessa maggioranza: ora infatti si vuole ripartire. Significa che finora non c’è stato nulla». E lo confermano anche Alessio Gatti e Mauro Guerrini del Pd, insieme a Perello del Prc: «Questa città non ha ricevuto risposte, nonostante i proclami e le tante parole - hanno spiegato - rimangono irrisolti tanti problemi, dall’occupazione all’emergenza casa. E’ un’amministrazione che va avanti senza un minimo di progettazione». Ma il problema fondamentale, e lo hanno chiarito anche Petrelli, di Ambiente e lavoro, e Michelli, dei Socialisti, in sostituzione di Gaglione, «è la totale assenza di democrazia a Palazzo del Pincio».