PORTOCIVITAVECCHIA - Dragaggio dei fondali, realizzazione di una scogliera “soffolta” per abbattere il moto ondoso nel canale e una cassa di colmata per ricevere i materiali del dragaggio. Sono gli interventi urgenti necessari ad evitare il rischio di chiusura del porto canale per i quali l’Autorità Portuale ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri di finanziare le opere, dal costo previsto di circa 15 milioni di euro.
«Da molti mesi - precisa Fabio Ciani Presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino e Gaeta - abbiamo denunciato lo stato di pericolo in cui versa il porto canale di Fiumicino, vista la sua naturale conformazione che lo rende innavigabile per il continuo apporto da monte e da mare di detriti, fanghi e rifiuti di ogni genere».
«Questo - continua Ciani - mette in stato di rischio ed emergenza l’intera zona di Fiumicino in quanto in quell’area si trovano mezzi navali della Capitaneria di Porto e della GDF che hanno, tra l’altro, il compito di garantire il pronto intervento in caso di disastro aereo e che non potrebbero, così, svolgere regolarmente le proprie attività. Questo stato, inoltre, impedisce e non garantisce il naturale sviluppo economico del territorio».
Per risolvere definitivamente il problema e trovare una soluzione risolutiva è stato attivato un tavolo tecnico con Autorità Portuale, Comune, Capitaneria di Porto di Fiumicino e rappresentanti delle associazioni di categoria interessate. Inoltre si sono attivate le procedure per avviare il dragaggio dei fondali al fine di ripristinare la profondità dei fondali, attualmente sensibilmente ridotta, oltre a prevedere la rimozione, propedeutica al dragaggio, dei rifiuti presenti sul fondale stesso.
L’Autorità Portuale ha predisposto la progettazione di un intervento volto a realizzare una scogliera “soffolta” atta ad abbattere sostanzialmente il moto ondoso all’interno del canale in funzione della direzione dei venti, da posizionare a circa 400 metri dall’ingresso dello stesso canale, nonché la progettazione di una cassa di colmata atta a ricevere i materiali provenienti del dragaggio dello stesso porto canale da realizzarsi con procedura di urgenza, in deroga alla VIA, in considerazione di uno stato di emergenza e pericolo per la pubblica incolumità. «Se queste opere non saranno urgentemente finanziate, conclude Ciani, come da noi richiesto al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e non inizieranno rapidamente i lavori, si dovrà procedere alla chiusura del Porto visto il pericolo costante in cui versano non solo gli operatori portuali ma anche l’intera popolazione di Fiumicino che ha i suoi interessi in prossimità dello stesso canale fino al ponte 2 giugno».