CIVITAVECCHIA - Potrebbe esserci anche un’organizzazione mafiosa dietro al tentativo di due cinesi clandestini di estorcere denaro e truffare il titolare di un ristorante cinese della città portuale.
I due sono stati bloccati mercoledì pomeriggio dagli agenti di polizia del commissariato di via della Vittoria, intervenuti all’interno dell’esercizio commerciale a seguito della chiamata del titolare stesso del ristornate che si è ritrovato affrontato dai due clandestini che rivendicavano soldi.
Secondo la versione dei due, sentiti a lungo presso il commissariato dal dottor Sergio Quarantelli, il ristoratore cinese avrebbe contratto anni fa alcuni debiti in Cina e per questo erano tornati a riprendersi il denaro dovuto.
La cifra, però, di diverse migliaia di euro, è però stata negata dal ristoratore che da anni vive e lavora a Civitavecchia. Il titolare del ristorante ha infatti assicurato alla polizia di non aver mai contratto debiti con alcun suo connazionale. Al momento dell’intervento degli agenti, diretti dal vice questore Quarantelli, uno dei due cinesi ha anche tentato la fuga ma è stato prontamente inseguito e bloccato.
Entrambi i clandestini, che saranno anche rimpatriati, sono stati denunciati dalla polizia per tentata truffa e falso materiale.
Indagini a trecentosessantagradi da parte della polizia che sta cercando di fare luce sulla vicenda e su chi fosse il mandante dei due clandestini. E soprattutto se si sono verificati altri episodi simili in città. La polizia ha sequestrato tutta la documentazione trovata all’interno del locale per verificare, appunto, l’eventuale sussistenza di un’organizzazione criminosa presente in città e legata con la Cina. Episodi del genere, del resto, non si erano mai verificati prima.