È partita ufficialmente la prima edizione di Viterbo in Festa, un contenitore di eventi che animerà la città dei papi dal 29 aprile al 1 maggio.

«Ci ​​auguriamo che questa iniziativa possa essere la primavera della città, una primavera di comunità in cui i cittadini devono sentire il senso di appartenenza e fierezza di ciò che rappresentiamo. - ha dichiarato nel suo discorso di apertura il vescovo, monsignor Orazio Francesco Piazza oggi in piazza San Lorenzo - Crediamoci e camminiamo insieme, rendendo sempre più viva la nostra Viterbo, che aspira ad un futuro luminoso».

Per la sindaca Chiara Frontini «Viterbo in Festa è un grande evento di partecipazione e comunità. Il valore di questa giornata è profondo, è il segno di una città che ha dimostrato voglia di partecipare, amore e attaccamento, non solo al centro storico come luogo fisico ma come cuore della città. Ed è proprio questa, la più grande eredità che ci lascerà questa manifestazione e che dobbiamo trovare il modo e l'energia di continuare a nutrire anche dopo il 2 maggio».

Il vicesindaco e assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi ha parlato dell'iniziativa come di un cambiamento per la città. «Noi abbiamo un territorio strappato che è abituato a procedere a compartimenti stagni e pensare che 70 persone hanno messo da parte le divisioni per prendersi cura della città è un vero miracolo».

«Mi piace definire Viterbo in Festa come un grande progetto sociale - ha affermato Francesco Cerra, presidente dell’associazione Tetraedro - Oggi la città si racconta con la musica, il teatro, la danza. Oggi si raccontano le fontane, ed è la città stessa a parlare. Parlano i palazzi e parliamo noi che abitiamo Viterbo, quindi sono felicissimo perché siamo riusciti a stabilire un legame tra tutte le differenti realtà per mettere in piedi questa bellissima iniziativa».

Irene Temperini, presidente della Proloco di Viterbo e promotrice della manifestazione, ha ribadito che «fare cultura significa lavorare sul territorio. Non ho mai visto una città che si autolesioni come Viterbo, con i cittadini che parlano male degli stessi viterbesi. E invece guardate cosa è stato possibile fare in un mese e mezzo, rimboccandosi le maniche e accantonando le differenze. Noi vogliamo un centro storico vivo e stiamo lavorando per rendere tale. Buona festa a tutti!».