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LADISPOLI - Papa Francesco incontra le università pontificie romane e dalla folla spunta un carciofo di Ladispoli. Una sorpresa inaspettata sia per chi, da Ladispoli, ha portato "l'omaggio" inaspettato al Pontefice, che per il Pontefice stesso. «Quando ci hanno confermato la data dell'udienza - ha raccontato Francesca Lazzeri, giornalista ed ex assessore al commercio - con i colleghi dell'università pontificia, abbiamo cominciato a ragionare su cosa avremmo potuto portare con noi in occasione dell'udienza, nella spernaza che passando tra la folla dell'aula Paolo VI, si potesse incrociare lo sguardo di Papa Francesco e ricevere la benedizione. Chi ha pensato ad una icona, chi ad un rosario, chi una madonnina, io non ho avuto dubbi: ho pensato subito che avrei voluto donare a Papa Francesco una pigna fatta con i nostri carciofi, i carciofi di Ladispoli. Sarebbe stato bello poterne portare un bel mazzo ma ovviamente sarebbe stato poco agevole. Così ho portato un solo carciofo, il più bello tra quelli che avevo acquistato di prima mattina al mercato giornaliero di Ladispoli, da un caro amico e produttore, Giovanni Belardi e l’ho personalizzato con due nastri di raso, uno rosso ed uno blu. Poi l’arrivo a Roma, i controlli di rito per la sicurezza in piazza San Pietro, e poi finalmente l’ingresso nella meravigliosa sala Nervi, dove con altri colleghi, abbiamo provveduto al servizio d’accoglienza dei rettori, docenti, studenti e personale delle università pontificie romane. Eravamo circa 3mila persone. – ha proseguito ancora Lazzeri - Alle 11.00, cambio di programma, ci annunciano l’arrivo di Papa Francesco, con un’ora di anticipo. Grande emozione! Lui entra lentamente nella sala e prende posto, poi il suo discorso sul ruolo delle università, esortando a fare coro per affrontare le sfide inedite del presente con le università che debbono essere “non la scuola dell’uniformità, ma l’accordo tra voci.” Finita l’udienza, il Santo Padre è stato fatto accomodare su una sedia a rotelle e portato tra la folla che lo attende e finalmente passa davanti alla 6 fila dove io, con mio marito Walter, i nostri amici e colleghi, tutti in trepidante attesa. Il resto è storia, lo racconta la foto».