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CERVETERI – Ancora uno scontro nel solito punto: via Settevene Palo all’incrocio con lo svincolo per prendere l’autostrada Roma-Civitavecchia. Un film visto e rivisto che inizia a preoccupare sul serio soprattutto perché nonostante gli episodi che si ripetono con una certa frequenza non arrivano le soluzioni della classe politica. L’ultimo incidente l’altra sera, per fortuna non grave, tra una macchina e uno scooter. La circolazione stradale è andata in tilt per almeno due ore. Sul posto per i rilievi e per gestire il caos due pattuglie dei carabinieri. Un altro incidente nello stesso punto era avvenuto qualche giorno prima e un altro ancora la settimana precedente con una donna finita in codice rosso al Sant’Eugenio di Roma. La media parla di due ogni settimana nell’ultimo anno, un record al negativo che fa di questa arteria una delle più pericolose del litorale nord, se non del Lazio. Il comune etrusco aveva garantito di essersi attivato per la realizzazione di una rotatoria ma il progetto – come aveva confermato il sindaco Elena Gubetti – ha poi subito uno stop improvviso per le richieste più alte del Ministero per il rondò. «È chiaro che qualche soluzione va trovata – interviene Gianluca Paolacci, consigliere comunale d’opposizione di Cerveteri – non si può andare avanti in questo modo. La sicurezza degli automobilisti in questo punto non è garantita. Comune, Regione, Anas si siedano intorno a un tavolo perché la situazione sta davvero degenerando. Superare questo incrocio è un po' una roulotte russa per gli automobilisti». Associazioni e comitati del territorio avevano protestato per l’assenza di un piano e sul discorso della pericolosità si era fatta sentire anche Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, la giovane 26enne morta in via Ostiense nel 2018. Una donna che si sta battendo da anni per migliorare la sicurezza sulle strade e per contrastare l’immobilismo delle istituzioni, come nel caso di Cerveteri.
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