FIUMICINO - Nell’Aula Paolo VI, Papa Francesco abbraccerà profughi sbarcati nei giorni scorsi all’aeroporto di Fiumicino con i Corridoi umanitari. Un incontro importante sul fronte della questione migranti, quello in programma sabato 18 marzo in Vaticano: è il primo evento pubblico del Pontefice con i migranti dopo il naufragio di Cutro e l’appello a fermare gli scafisti.

Realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese, la Caritas Italiana e la Cei, i Corridoi umanitari, iniziati nel 2016, sono un alternativa sicura e legale ai viaggi della disperazione attraverso il deserto e il mare Mediterraneo poiché garantiscono ingressi regolari. In tutto sono stati accolti 6mila rifugiati, di cui 5250 in Italia, ai quali si aggiungono oltre 1800 cittadini ucraini, accolti dalla Comunità di Sant’Egidio in diversi Paesi europei. Tutto ciò grazie a progetti totalmente autofinanziati e la generosità non solo di associazioni, congregazioni religiose e parrocchie ma anche di cittadini che hanno offerto le loro case e il loro impegno gratuito e volontario

E nelle prossime ore, in Vaticano, Francesco incontrerà le proprio famiglie provenienti da numerosi Paesi in guerra o colpiti da gravi emergenze umanitarie come Siria, Iraq, Afghanistan, Somalia, Sud Sudan, Nigeria, Congo RDC e Libia, assieme a chi li sta ospitando.

Oltre alle realtà promotrici dei corridoi umanitari saranno presenti anche associazioni, diocesi, parrocchie e famiglie che accolgono e integrano i rifugiati, tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, l’Arci e altri. Nel corso dell’udienza, che terminerà con il discorso di Papa Francesco, si ascolteranno alcune testimonianze di rifugiati, oltre che di italiani che si sono impegnati ad integrarli con successo nel nostro Paese.