S. MARINELLA – Continua la guerra santa della lista di minoranza Coalizione Futuro, contro la delibera emessa dal Comune che rinnova le concessioni balneari di dieci anni. I responsabili politici di opposizione fanno sapere che il Coordinamento Nazionale Mare Libero, sta portando avanti in tutta Italia, una battaglia a favore della libera fruizione delle spiagge e dell’applicazione della legge europea che obbliga tutti i Comuni a dichiarare concluse le concessioni balneari al 31 dicembre del 2023. “I Comuni avrebbero dovuto fare nuovi bandi per nuove concessioni a tutela del pubblico interesse dei bagnanti, dei concessionari scaduti e degli aspiranti concessionari – dice Coalizione Futuro - a Santa Marinella, il Comune, invece di considerare scadute le concessioni demaniali marittime a scopo turistico-ricreativo nel 2023, come la legge stabiliva, ha prorogato in modo illegittimo le stesse, fino al 31 dicembre del 2033. Il Comune ha proceduto all’estensione delle concessioni con una delibera di Giunta, in cui faceva correttamente riferimento alla legge del 30 dicembre del 2018, la Legge di Bilancio di Previsione dello Stato, in cui si prevedeva un’ulteriore proroga alla direttiva europea conosciuta come Direttiva Bolkestein, relativa ai servizi nel mercato europeo comune. Questa legge, però, è stata impugnata ed abrogata da due sentenze del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Europea. La legge successiva sul mercato e la libera concorrenza emanata del Governo Draghi ha infine applicato la direttiva Bolkestein senza ulteriori rinvii”. Per questo motivo, il coordinamento nazionale Mare Libero, ha inviato una diffida, indirizzata al Sindaco Pietro Tidei, al delegato alle attività produttive Emanuele Minghella, al dirigente del settore Demanio Marittimo Cavallero, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, all’agenzia del demanio regionale, alla Guardia Costiera, alla Soprintendenza archeologica, alla Procura Regionale della Corte dei Conti e alla Procura del Tribunale di Civitavecchia. “La normativa – continua Coalizione Futuro - è inequivocabile e non ammette alcuna proroga, né al 2024 né tantomeno al 2033, come puntualmente descritto nella determina del Comune. Non si comprende perché poi sia stata avviata una procedura di rinnovo dell’affidamento fino al 2033 sotto forma di avviso pubblico tramite Albo Pretorio, chiedendo ad eventuali altri soggetti di manifestare interesse alla concessione entro la scadenza di 20 giorni, non esattamente un bando pubblico per titoli che la normativa europea prescrive. A evidenziare che le cose non siano state fatte a norma di legge, è il fatto che la stessa procedura comunale che proroga al 2033 le concessioni, inserisce una frase con cui solleva esplicitamente l’amministrazione “da ogni responsabilità diretta o indiretta, in caso di declarata invalidità, inefficacia o nullità, in ordine alla sovraordinata normativa extracomunitaria, della presente licenza suppletiva di estensione temporale”. “Questo significa – conclude la minoranza - che la stessa amministrazione non si fa garante della procedura da lei stessa avallata, lasciando le concessioni balneari prorogate fino al 2033 nell’incertezza normativa. Infatti per tre concessioni balneari, l’escamotage dell’avviso non ha assicurato la continuità della gestione fino al 2033, essendo pervenute più domande concorrenti. Per queste tre concessioni il Comune avrebbe quindi deciso, con delibera di Giunta, di procedere al bando pubblico. I gestori delle tre concessioni hanno quindi impugnato la suddetta delibera al TAR denunciando l’illegittimità dell’intera procedura. Alla prova dei fatti la strada scelta dal Comune per aggirare la normativa europea non offre, né ai concessionari di spiaggia né a chi le spiagge le frequenta, alcuna certezza. Non sarebbe stato più opportuno per il Comune procedere con bandi pubblici che premino la piccola impresa giovanile, i migliori servizi al cittadino?”.