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La carta europea della disabilità è riuscita a mettere d’accordo tutte le anime che convivono nel parlamentino di Palazzo dei Priori.
Le differenti visioni politiche, che spesso danno il via a dibattiti serrati e aspri, hanno ceduto il passo a una sensibilità che ha accomunato maggioranza e opposizione.
L’approvazione, all’unanimità, dell’ordine del giorno sull’adesione del Comune di Viterbo alla disability card di fatto era scontata, visto che il punto è stato presentato da tutti i gruppi consiliari.
A spiegarne intenti e finalità la consigliera Melania Perazzini, presidente della quarta commissione e componente - insieme a Paolo Moricoli e Antonella Sberna - della Consulta del volontariato che ha proposto il documento sottoposto al vaglio dell’aula.
«Un nuovo strumento, da attuare tramite convenzioni, - ha spiegato - rivolto a persone con disabilità per accedere a beni e servizi pubblici e privati gratuitamente o a tariffe agevolate».
In prima battuta l’ordine del giorno impegna sindaca e giunta a stipulare, nel più breve tempo possibile, una convenzione con il Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità e a individuare le strutture comunali che possono essere inserite direttamente nella convenzione.
Inoltre a inserire le agevolazioni legate alla Carta come condizione necessaria nei bandi e nelle convenzioni del Comune, oltre a promuovere l’utilizzo della card presso le altre istituzioni pubbliche, le attività private presenti sul territorio, tutti i Comuni del distretto socio-sanitario Vt3, di cui Viterbo è capofila, e presso l’Anci.
Con un emendamento, presentato dalla consigliera del Pd, Lina Delle Monache, e approvato dall’aula, nell’ordine del giorno è stato inserito anche l’aggiornamento del Cude (contrassegno unificato disabili europeo) per garantire parcheggi esclusivi e gratuiti per disabili e inabili.
«Una co-produzione consulta-maggioranza-minoranza», come l’ha definita Delle Monache, che ha ricevuto il via libera all’unanimità. Con alcune esortazioni.
«Ora è importante riempire bene la card con convenzioni e servizi, magari discutendone in commissione» ha sottolineato il leghista Andrea Micci.
Stesso tenore dell’appello di Luisa Ciambella di Per il Bene comune affinché lo strumento «trovi applicazione e non rimanga sulla carta».
Il clima da “tutti d’un sentimento” ha riguardato solo la disability card poi ognuno è tornato nel proprio ruolo quando si è trattato di votare la delibera relativa all’individuazione delle aree e la determinazione dei prezzi di cessione in proprietà o in diritto di superficie delle stesse, di cui tenere conto nel bilancio di previsione 2024.
A relazionare l’assessore alla Qualità degli spazi urbani, Emanuele Aronne, che in merito ha riferito sulla rivalutazione dello 0,18% - da dicembre a settembre 2023 - dei prezzi relativi alle concessioni di aree ricadenti nelle zone Peep.
«Delibera prettamente tecnica su cui l’opposizione storicamente si è sempre astenuta» ha annunciato il capogruppo Pd Alvaro Ricci citando ad esempio quanto avvenuto con le precedenti amministrazioni Michelini e Arena.
Secco no invece dalla capogruppo di Per il Bene comune Luisa Ciambella. «Voto contro. Come già anticipato in commissione, essendo un documento propedeutico al bilancio di previsione 2024 che è un atto politico dell’amministrazione».
Il suo voto contrario si è sommato con quello della Lega, di Fratelli d’Italia e del gruppo misto.
Delibera approvata con l’astensione del Pd, che in questi ultimi tempi sembra aver assunto un atteggiamento soft nei confronti dell’amministrazione Frontini.