Annamaria Lupi

Viterbo, Città Europea della cultura 2033. E’ l’ambizioso progetto portato all’attenzione del parlamentino comunale chiamato a deliberare sull'atto di indirizzo. E, a sorpresa, arriva Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario alla Cultura e assessore alla Bellezza del comune di Viterbo che, per la prima volta, partecipa in presenza all’assemblea consiliare. Del resto il tema - la candidatura di Viterbo a città europea della cultura 2033 - è di quelli destinati, a prescindere dall’esito, a smuovere la “polvere” che si accumula da anni sulla possibilità di far diventare la città dei Papi una destinazione turistica.

«Una candidatura potente» la definisce Sgarbi che guarda, oltre al Comune capoluogo, alle tante altre realtà del territorio che possono concorrere con le loro bellezze a dar vita a un progetto accattivante.

Evidenziando poi «la scelta coraggiosa e intelligente» auspica che «premi l’ambizione della sindaca Frontini». Anche se, osserva: «Il rischio di non vincere è forte però la programmazione che verrà messa in atto per raggiungere l’obiettivo renderà Viterbo un luogo dove si vuole andare». Quindi, è il suo ragionamento, «da oggi ai prossimi anni tutte le iniziative che saranno intraprese possono essere di slancio per la città, e non soltanto in vista della candidatura a Capitale europea». Anni in cui si dovrà trovare soluzione a quello che per il sottosegretario è l'anello debole, che potrebbe penalizzare il sogno di Viterbo: la scarsa presenza di strutture ricettive. Sgarbi poi esorta «bisogna ragionare come se già si fosse Capitale» e fornisce a un emiciclo particolarmente attento alcuni consigli .Da un gemellaggio con l’Ucraina al suggerimento di rivolgersi a chi ha curato l’organizzazione della proposta di candidatura di Matera «e l’ha fatta vincere». Infine un invito a muoversi perché «siamo proiettati al 2033 ma la commissione inizierà a decidere 5 anni prima, intorno al 2028».«Una sfida epocale - afferma la sindaca Chiara Frontini - perché Viterbo non è chiusa solo nei confini amministrativi ma è capoluogo e come tale deve ragionare». Pertanto «è importante condividere il percorso con altri Comuni e realtà per far crescere tutto il territorio. Occorre ragionare come area vasta per operare con il più ampio consenso possibile».

Condivisione che interessa in primis l'intero consiglio comunale «i cui capigruppo saranno chiamati a far parte del comitato». Organismo che avrà il compito, tra gli altri, di invidiare il tema su cui incardinare la proposta di candidatura. Coinvolgimento e condivisione che trova l'assenso unanime anche dei gruppi di opposizione. «Scelta giusta anche se l'obiettivo è difficile» per Alvaro Ricci del Pd.

«Accettiamo la sfida con passione e daremo il nostro contributo» dichiara Laura Allegrini di Fratelli d'Italia. «Bene lavorare in maniera corale. Ambizioso e positivo che la sindaca voglia assumersi questa responsabilità» afferma Luisa Ciambella di Per il Bene Comune. «Ampia disponibilità per questa importante delibera con cui si inizia un percorso tutti insieme. Qualunque sarà l'esito ci ritroveremo in eredità anche il collegamento con altri Comuni che finora era mancato. Faremo la nostra parte» assicura Claudio Ubertini della Lega. Via libera dunque all’unanimità all’atto d’indirizzo per la proposta di candidatura.