Annamaria Lupi

VITERBO - «Il 14 febbraio celebreremo la festa dell’amore per Viterbo e la Tuscia in Regione». Lo aveva dichiarato il neo presidente del Lazio Francesco Rocca durante una delle sue visite nel capoluogo per la campagna elettorale. E così è stato. Una festa a cui il Viterbese ha contribuito con il 62,53% dei voti per Rocca, relegando al candidato del centrosinistra Alessio D’Amato un misero 27,30.Una festa a cui partecipa a pieno diritto Daniele Sabatini, il più votato a Viterbo. Eletto nella lista di Fratelli d’Italia, assurto a primo partito, Sabatini torna in Regione forte di un bottino personale che supera le 12200 preferenze. Un risultato che commenta senza toni trionfalistici, anche se le parole la dicono lunga sul suo stato d'animo: «Sono molto contento e soddisfatto». «Si torna in Regione e porto con me tutti i 12mila che mi hanno votato e anche quelli che non l’hanno fatto, nessuno escluso».

Si aspettava un risultato così esaltante?

«Nelle quattro settimane di campagna elettorale avevamo percepito grande entusiasmo e affetto da parte delle persone della provincia tutta. Da Acquapendente a Monterosi, dal litorale fino al più piccolo dei Comuni. Però non pensavo così tanto. E’ stato un risultato che è riuscito ad andare oltre le aspettative. Le nostre aspettative erano quelle di far presente che ci fosse e che potesse esistere un modello diverso e questo i cittadini lo hanno percepito e lo hanno valorizzato nelle urne».

A cosa pensa sia dovuto questo grande risultato, considerando che per quasi cinque anni è rimasto dietro le quinte?

«Questa è la cosa che mi ha fatto più piacere in assoluto. Perché oltre al dato politico che è notevole, importante così come il risultato del partito, evidentemente le persone avevano ancora un’apertura di fiducia nei miei confronti che nemmeno il tempo è riuscito a scalfire. E’ una delle soddisfazioni più importanti perché ha un po’ meno di politico e un po’ più di personale e quindi gratifica ancor di più la scelta, la volontà e la disponibilità di rimettersi in campo per la nostra gente e per la nostra provincia. Accanto a questo, naturalmente per me molto bello anche a livello umano, c’è comunque il grandissimo lavoro che è stato svolto dal partito, da tutti i rappresentanti dei circoli locali che hanno creduto in questa candidatura, pienamente e fino in fondo. I risultati sono talmente corposi e importanti che è veramente merito di tutti. Forse noi siamo riusciti a interpretare una voglia, un desiderio, un’esigenza di cambiamento. Probabilmente l’esperienza precedente in questo ha aiutato, ma poi c’è anche un partito che ha creduto tantissimo nella mia candidatura».

Un partito, Fratelli d’Italia, che è diventato il primo ottenendo un’alta percentuale di consensi.

«Un risultato che per tutti noi era importante; perché di partiti che arrivano al 40% e poi si sgonfiano negli ultimi 5-10 anni ne abbiamo avuto più prove. Per noi era importantissimo confermare il dato delle Politiche. Siamo riusciti a confermarlo e a rilanciarlo, quindi per quanto riguarda questa provincia siamo tutti molto soddisfatti. Ho sentito il deputato Mauro Rotelli molto contento, anche del voto di lista. Perché riuscire a confermare alle Regionali, in cui ci sono moltissime più liste, il dato delle Politiche è qualcosa di straordinario tanto quanto, se non di più, del voto di preferenza».

Torna in Regione, cosa si può aspettare Viterbo e la Tuscia da lei?

«Intanto un’assunzione di responsabilità seria rispetto a quelle che sono le criticità, le problematiche di cui abbiamo parlato in campagna elettorale ma non solo. In tutti questi mesi i danni sul territorio hanno lanciato e lanciano un inascoltato grido d'allarme che ora invece sarà raccolto. Quindi ascolto, disponibilità, grande senso di responsabilità e poi l’agenda che è quella del programma del centrodestra, del candidato presidente Francesco Rocca. Agenda che è intensa e ambiziosa sia nei temi che nelle soluzioni, sia nei tempi. Ci sarà tantissimo lavoro da fare».