ROMA - Il conto alla rovescia per le elezioni regionali 2023 è ufficialmente partito. Per la Presidenza della Pisana sono in tutto sei i candidati, sostenuti da diverse liste. In vista delle elezioni, che si terranno il 12 e il 13 febbraio 2023, sono partiti anche i primi sondaggi relativi ai consensi:

Francesco Rocca in fuga su Alessio D'Amato e con quasi il triplo dei consensi rispetto a Donatella Bianchi, è quanto emerge dal sondaggio sulle prossime elezioni regionali del Lazio commissionato dall'agenzia Dire all'istituto Tecnè.

Le interviste svolte dal 13 al 16 gennaio, su un campione di 1.000 persone rispondenti, fanno emergere nelle intenzioni di voto il netto vantaggio del candidato del centrodestra sull'avversario del centrosinistra: 46% contro il 35%, quasi 10 punti percentuali di distacco. Che diventano 30 se il confronto si sposta sulla candidata del M5S, Donatella Bianchi, ferma al 16%. Gli altri competitor alla corsa di governatore insieme hanno raccolto il 3%. Insomma, anche questa rilevazione dimostra che senza l'unione tra centrosinistra e Cinque Stelle queste elezioni non sono contendibili per il campo politico che ha governato il Lazio negli ultimi 10 anni. Passando alle liste, Fratelli d'Italia fagocita il centrodestra.

Il partito di Giorgia Meloni, con il 34%, prenderebbe più del triplo dei voti di Forza Italia (5,5%) e Lega (5%) messi insieme, mentre gli altri partner della coalizione sono fermi complessivamente all'1,5%. La somma dei consensi delle liste di centrodestra è esattamente pari alla percentuale delle intenzioni di voto riscosse dal suo candidato presidente. Situazione simile sul fronte opposto, perché Pd (17%), Azione-Italia Viva (8%), Verdi-Sinistra (3,5%), +Europa (3%) e altri partiti del centrosinistra (3%) insieme raccolgono il 34,5% dei voti: mezzo punto in meno di D'Amato.

Se questi dati venissero confermati dalle urne, il Pd sarebbe il primo partito tra le opposizioni perché in questa rilevazione il M5S si ferma al 15%. Sommando alle intenzioni di voto dei pentastellati l'1,5% accreditato al Coordinamento 2050 (il polo progressista che riunisce esponenti della sinistra e del mondo ecologista che hanno rotto col centrosinistra), si vede che Donatella Bianchi prenderebbe mezzo punto in meno delle liste che la sostengono.